L'opinione
 

Enrico Pilia
Il Corso è un'arteria atipica, si restringe nella sua parte più intima e non ha mai avuto quel respiro delle grandi strade commerciali. Nel Corso non ci sono solo i ristoranti e le palazzine risistemate con cura, ma anche - e soprattutto - quei negozi che lottano per non andare a fondo. Con le loro specialità, con la loro esperienza, garantiscono all'offerta commerciale di Cagliari opzioni importanti, storiche, roccaforti in un momento così complesso. Chiudono attività in via Alghero, chiudono agenzie di viaggio a San Benedetto, ma nel Corso si lotta in prima linea. Il nemico non è il Comune, che ieri ha aperto le sue porte al dialogo. L'incubo si chiama “area pedonale”, isolamento dal carburante e dalle sagome ingombranti delle auto, ma anche - lo dice un centinaio di firme - isolamento dalla vita, dagli affari, buio sulle vetrine. La politica partecipata sbandierata dal sindaco in campagna elettorale deve trovare la sua applicazione pratica anche nel cuore di Stampace: ascoltiamo il Corso, magari per imparare qualcosa.