Il caso
L'aspetto positivo è che i turisti pensano che sia solo un edificio in fase di ristrutturazione, come tanti ce ne sono nelle capitali europee. Quello negativo è che invece Palazzo Asquer rappresenta quello che non dovrebbe essere il biglietto da visita di una città. Lo storico edificio, all'angolo tra il largo Carlo Felice e il corso Vittorio Emanuele, è infatti tenuto in piedi da un'impalcatura di tubi innocenti costruita nel 1988. Un centinaio di metri più avanti c'è un altro scempio urbanistico: il “castello sorcesco”, rudere di proprietà del Comune all'angolo con via Maddalena. A dicembre l'assessore al Patrimonio Gabor Pinna annunciò una gara per la vendita. Da allora non se ne sa più niente.
Per fortuna il Corso è anche altro. Basta farci una passeggiata per rendersi conto della sua vitalità. La mattina i turisti osservano gli storici negozi di Stampace, la notte la strada si popola dei tanti avventori di locali e ristoranti. Aspetti che ne fanno uno dei cuori pulsanti del capoluogo. (m. g.)