I piani per le aree, dal riutilizzo dei vecchi edifici dismessi al collegamento, via mare, con la zona del porto
AMBIENTE E TURISMO»PARTONO I TAVOLI TECNICI
di Stefano Ambu wCAGLIARI Molentargius e Santa Gilla, tesori ancora da scoprire. Con progetti e sogni: l’ultimo – il Comune ci sta lavorando su con Legambiente – è quello di realizzare un collegamento via mare tra porto e parco. Una sorta di battello bus stile Venezia. Un’attrazione-ciliegina sulla torta di un sistema di collegamenti con la città che passa soprattutto attraverso trasporti pubblici e piste ciclabili, altri due progetti legati in qualche modo alla mobilità sostenibile. Un’idea che rafforza la destinazione dell’area umida tra Cagliari e Quartu divisa al cinquanta per cento tra ambiente e turismo. Fattori decisivi, questi due, anche per il domani di Santa Gilla: ma uniti a un terzo elemento, i pescatori. Molte proposte: dal consorzio pubblico-privato per la gestione dell’area, alla possibilità di mettere le mani sui vecchi edifici inutilizzati d’accordo con la Regione. La perla? La coltivazione delle ostriche: secondo gli esperti anche quello è un settore su cui si può puntare e che può anche dare il cosiddetto valore aggiunto. Gli appuntamenti decisivi sono due: si parte da questa mattina con la presentazione in commissione Urbanistica guidata dal consigliere Andrea Scano delle Linee guida per Molentargius. Mentre mercoledì tocca al versante est: i consiglieri comunali che stanno lavorando al progetto faranno il punto dei lavori insieme all’assessore alle Attività produttive e Turismo Barbara Argiolas. E chissà che non sia la volta buona: di piani per le aree umide a Cagliari e hinterland se ne parla da anni. Molentargius è in vantaggio, anche grazie all’Ente parco. Ma più che altro perché il “gemello” è praticamente ai blocchi di partenza. Per il regno dei fenicotteri che va da Monte Urpinu a Is Arenas a Quartu fondamentale saranno i “link” con Cagliari. «Per il momento Molentargius – spiega l’assessore al Turismo Argiolas – rimane una sorta di isola nell’isola: è necessario farlo conoscere e renderlo sempre più fruibile. Deve essere un punto di forza della nostra città. E un punto di riferimento per il turista “attivo”, quello che vuole fare, scoprire, e vivere emozioni con le esperienze messe a disposizione dalla natura». Molentargius è nei pensieri dell’amministrazione anche nelle piccole cose, a cominciare dai banner su internet. Ma ci sono anche le grandi cose, ormai proprio dietro l’angolo: i progetti di riqualificazione, anche urbanistica degli edifici un tempo usati per l’industria del sale, previsti dalla Regione con un intervento da venti milioni di euro. Qualcosa di più, per la fetta di parco cagliaritana, si potrà iniziare a capire già da oggi. Sul piano Santa Gilla il Comune parte da un avvertimento. «Indispensabile - spiega l’assessore Argiolas - la legge regionale sul compendio della pesca: a differenza di Molentargius sarà un polo in cui sarà dato molto spazio alle attività produttive». Il lavoro della commissione guidata dal consigliere Raimondo Perra è a buon punto. «Serve un coinvolgimento di enti e istituzioni, compresa l’Università, per una gestione professionale e produttiva: è un compendio che può creare anche 400 posti di lavoro. Ma bisogna pensare anche alla vigilanza: la pesca sta facendo. Importante il versante turismo: ci sono realtà che possono essere prese come esempio». Un’altra idea: «Il Comune spiega Paolo Casu – potrebbe proporre alla Regione l’utilizzo di strutture come l’ex deposito della Protezione civile e il musero della laguna per puntare su un centro della lavorazione dei ricci, con punti di ristoro».