Stadio
MUNICIPIO Faccia a faccia tra il sindaco e il presidente del Cagliari sul futuro del Sant’Elia, unità d’intenti: i rossoblù non devono andare via. Resta il nodo di contenziosi e spartizioni delle spese
nIl dialogo tra i due non si era mai davvero interrotto, ma questa volta sembra che sia tornato sul binario giusto. I due Massimo più importanti della città, Zedda che fa il sindaco e Cellino che fa il presidente del Cagliari, ieri si sono incontrati in municipio. Argomento in discussione ovviamente il Sant’Elia, il suo passato e soprattutto il suo futuro. I due, stando a una stringata nota diramata dallo staff del primo cittadino, si sono trovati d’ac - cordo su un punto: Cagliari non può e non deve perdere la sua squadra, che deve avere la possibilità di giocare allo stadio comunale sia in questo fine di stagione che dopo. Per sempre, insomma. Naufragato sotto le bastonate della procura, come sembra, il progetto di realizzazione dell’impianto privato a Elmas, abbandonata l’ipotesi di una fuga di fine stagione al Nereo Rocco di Trieste, Cellino ha deciso che forse esistono i margini per un ritorno a casa. In quello stadio che per troppo tempo è rimasto al centro di polemiche che, come unico risultato, hanno portato alla chiusura per inagibilità di due settori su quattro, la curva Sud e i Distinti. E su quest’ultima parte degli spalti arriva la rassicurazione del sindaco, che conferma quanto annunciato mercoledì dall’assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras: «Il Comune», dice il comunicato diramato dal Municipio, «è impegnato con i suoi tecnici e gli operai per garantire l'apertura del settore Distinti e limitare al massimo i disagi per i tifosi». L’agibilità dovrebbe essere garantita in occasione del big match contro l’Inter di sbato 7 aprile. Poco più di una settimana per sistemare l’impianto incerottato. Ma Cellino e Zedda si sono spinti anche oltre. Dovrebbero aver guardato anche al prossimo campionato: «L’obiettivo del Comune e della società è quello di fare in modo che la squadra possa giocare nella propria città e davanti ai propri tifosi: è un obiettivo che vale per la fine di questa stagione ma anche per il futuro». Se non si tratta di una pace fatta tra l’amministrazione e il numero uno di viale La Plaia poco ci manca. Cellino nel 2009 aveva buttato l’occhio sui terreni di Santa Caterina, accanto all’aeroporto, in rotta con l’allora sindaco Emilio Floris, colpevole, a suo dire, di non voler chiudere la partita del Sant ’Elia in tempi brevi. Ma da chi ha gestito le trattative allora, l’attuale capogruppo del Pdl Giuseppe Farris, è arrivata la verità del Comune di centrodestra: mancava solo il bando di gara per l’assegnazione del diritto di superficie, ha spiegato l’ex assessore, quando Cellino ha fatto un’altra scelta. Uno strappo con Cagliari che si ricompone a distanza di tre anni. Anche se rimangono aperte questioni che sembrano di difficile soluzione: chi deve pagare? E come verranno ripartite le spese? Come si risolveranno le ingiunzioni di pagamento? Il Sant’Elia non può rimanere nelle condizioni in cui è. E anche se dovesse risolversi la questione delle competenze, resta sempre in piedi l’ipotesi del nuovo stadio in via San Paolo. Fronti aperti, dei quali discuteranno Zedda e Cellino. Salvo strappi nelle trattative.
E. F.