Il sindaco Massimo Zedda: «Per risparmiare eviteremo tutti gli sprechi compresi il rinfresco e la tribuna autorità»
di Mario Girau wCAGLIARI Tutte le speranze sono riposte in Sant'Efisio. Al martire glorioso si chiede in particolare numero di protocollo e data, la più vicina possibile, della determinazione con cui la Regione fissa lo stanziamento per la grande festa di calendimaggio. Manca poco più di un mese al grande evento - vetrina religiosa, folcloristica e turistica del capoluogo e dell'intera isola - e di questo speciale e atteso contributo regionale non si sa niente. Il Comune è in ambasce e il sindaco Massimo Zedda ha già dettato la linea: sobrietà a 360 gradi e tagli a ogni forma di inutile e ingiustificato sfarzo. Compreso il privilegio di un palco riservato alle autorità. Consiglieri comunali, provinciali e regionali come comuni mortali: in piedi ad aspettare il passaggio del santo per sciogliere ancora una volta il voto della città. Lo stanziamento comunale è già deciso: non più di 400mila euro con o senza il contributo regionale. Il che significa, se la Regione non interviene, che quest’anno vi saranno 300mila euro in meno rispetto al conto spese dell'edizione 2011. Oggi la crisi finanziaria, i tagli governativi, i mancati trasferimenti dallo Stato alla Regione, l’Imu, le addizionali Irpef già uscite dalle tasche dei contribuenti rendono impopolare persino il rinfresco d'alto bordo che tradizionalmente accompagnava l'attesa del santo nel palazzo civico. «Può bastare anche un caffè e un bicchiere d'acqua», commenta sorridendo il sindaco Massimo Zedda nella conferenza stampa che annuncia il giro di vite. Tutto questo è forma. La sostanza della festa del 1° maggio è un'altra. «Vogliamo restituire il carattere religioso all'evento e rafforzare la vicinanza della città al suo santo», dice Massimo Zedda, che ha indirizzato agli uffici due direttive organizzativo-paesaggistiche: valorizzare il più possibile i monumenti cittadini lungo il percorso e abolire un bel numero di tribune. «Palazzo Bacaredda merita di essere visto nella sua interezza - aggiunge il primo cittadino - non mascherato da impalcature metalliche nel Largo e in via Roma. A proposito del Largo Carlo Felice, il sindaco ha riservato ai turisti un'autentica cartolina, quella visibile dalla tribuna allestita all'incrocio con via Roma: il bianco calcare del palazzo civico liberty neo gotico-catalano opera di Annibale Rigotti, sino al palazzo Belgrano e la torre di San Pancrazio. Sant'Efisio segna il vero inizio della stagione turistica. Sindaco e assessori pensano a una partenza col botto: l'offerta di una settimana completa - dal 1° al sei maggio - dentro il meglio della cultura cagliaritana e sarda. Purché Sant'Efisio si ricordi di fare l'atteso miracolo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
CITTà&TURISMO
Le speranze del Comune «Subito nuovi finanziamenti»
CAGLIARI La festa di sant’Efisio per ogni giunta comunale è l’esame finale dell’anno. La città si mette in vetrina e gli amministratori mostrano con i fatti le capacità di governo. Calendimaggio chiama in prima fila, a rappresentare tutti, sindaco e assessore del turismo. Massimo Zedda in ragione dell’alto incarico, Barbara Argiolas perché le regole di Giunta vogliono lei alla regia dell’evento. «Il contributo regionale - dice l’assessore - è ancora ignoto, ma ci interessa anche sapere se la Regione intende finanziare l’evento inaugurale della stagione turistica di gran parte dell’isola». Sull’appeal turistico-culturale cagliaritano i governanti di palazzo Bacaredda contano molto. «Vogliamo investire - dice l’assessore Argiolas - non soltanto sulla partenza del santo e la grande sfilata, ma anche sul rientro e sul fine settimana che strategicamente abbiamo dedicato a “Monumenti aperti”. I festeggiamenti civili della festa sono ancora un cantiere aperto: gli uffici comunali hanno ricevuto richieste di partecipazione da 170 gruppi folk. Neanche il sindaco ha ancora deciso il nome dell’Alternos. Sarà sicuramente un cattolico apostolico cagliaritano. (m.g.)