Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I comuni bocciano la Gelmini

Fonte: La Nuova Sardegna
1 ottobre 2008

MERCOLEDÌ, 01 OTTOBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari


La Lega delle autonomie locali contro la riforma: “Spopola i paesi”




PABLO SOLE

CAGLIARI. L’onda lunga della protesta anti Gelmini lambisce anche la Lega delle autonomie locali. La riforma scolastica prevista dal ministro del governo Berlusconi - tagli all’organico, ripristino del voto in condotta, riduzione o soppressione del tempo prolungato - è stata sonoramente bocciata dall’associazione degli enti locali. Che ieri mattina, durante un incontro con la stampa, ha criticato il disegno dell’esecutivo nazionale sotto tutti i punti di vista.
Durissimo il giudizio del segretario regionale di Legautonomie Sirio Sini.
‹‹Credo che nessun governo come quello attuale - ha detto Sini - abbia mai infierito sul sistema scolastico provocando ripercussioni così negative, e in alcuni casi disastrose, sul sistema delle autonomie locali. A farne maggiormente le spese sono le piccole realtà. E di riflesso, il piano della Gelmini tocca la Sardegna da molto vicino, visto che nella nostra isola i paesi con meno di cinquemila residenti rappresentano circa il 90 per cento della totalità dei centri abitati››. Questo, secondo Legautonomie, si traduce con il progressivo spopolamento del territorio, poiché le famiglie saranno costrette ad abbandonare i centri d’origine in cerca di un minimo di servizi, istruzione in primis, per i propri figli: ‹‹Nel contempo - ha aggiunto Sini - i tagli alla scuola progettati dal ministro Gelmini determineranno anche la carenza di tutte quelle strutture direttamente collegate agli istituti scolastici, e dunque palestre, biblioteche e mezzi di trasporto, fino a determinare uno sradicamento culturale che deriva dal fatto di dover abbandonare i luoghi d’origine, spesso appunto piccoli paesi sparsi nel territorio, per vedersi assicurato uno standard accettabile di servizi››. E se la “rivoluzione” proposta dal ministro non incontra i favori degli enti locali, non va meglio sul versante prettamente scolastico. ‹‹Il voto in condotta che concorre alla media finale? Inaccettabile - taglia corto Maria Pia Massetti, vice preside del liceo classico Siotto - perché un elemento del genere non può influenzare il profitto di un alunno. Piuttosto, facendo un discorso più generale, mi pare che si stia discutendo di una riforma per niente sostanziale, ma semplicemente di natura economica: al ministero interessa tagliare i costi, non tentare di ammodernare la scuola, che pure ne avrebbe un gran bisogno. Si dovrebbe puntare sulla formazione e stimolare il corpo docente, anziché mortificarlo con provvedimenti che misconoscono l’impegno degli insegnanti e dell’intero mondo scolastico››.