Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sardegna? Meglio la Sicilia»

Fonte: L'Unione Sarda
23 marzo 2012

CONFINDUSTRIA. «Saremar è stata un fallimento, sosteniamo gli armatori privati»
 

In calo l'appeal su internet per le vacanze nell'Isola
La Sardegna non è più una meta ambita e anche per quest'anno la stagione turistica rischia di essere un flop. «Prevediamo presenze in forte calo», denuncia Andrea Pili, presidente della sezione turismo della Confindustria del Sud Sardegna. «Stiamo perdendo notorietà e interesse. Lo dimostra la caduta impressionante delle ricerche su internet, attraverso google, che riguardano le vacanze in Sardegna: nei primi due mesi del 2012 il numero di richieste al motore di ricerca è crollato del 22%. E la flessione è ancora più marcata per gli italiani: -50%».
 

IL CONFRONTO A testimonianza che non è un problema nazionale, Confindustria ha preso in considerazione anche altre regioni come Toscana, Puglia e Sicilia. «Nel loro caso il trend è opposto», spiega Pili. «In sostanza, l'andamento delle richieste è in linea con le attese o addirittura si evidenzia un aumento». L'allarme dell'imprenditore è rivolto alla Regione: «La stagione 2011 è ormai chiusa da mesi e ancora si fa fatica a rimettere in piedi ciò che è rimasto di un'estate disastrosta, determinata dal caro traghetti», incalza Pili. «Nei porti del Nord dell'Isola, ricordiamocelo, ci sono stati un milione di passeggeri in meno rispetto al 2010. Sorprende», aggiunge l'imprenditore sardo, «che la Regione - nonostante le nostre ripetute denunce - non si sia accorta del pericolo incombente sull'economia isolana».
 

L'INTERVENTO Insomma, non c'è più tempo da perdere. «Serve un intervento immediato per risollevare una situazione che si profila disastrosa», continua Pili. «Innanzitutto, è necessario abbandonare definitivamente l'operazione Saremar, dimostratasi fallimentare. Poi, va organizzato un tavolo con gli armatori per condividere le politiche di trasporto per la stagione 2012».
 

LA PROMOZIONE Parallelamente, aggiunge il leader della sezione turismo di Confindustria, «la Regione deve eliminare gli aiuti diretti ai vettori e si deve fare carico, economicamente e operativamente, di un'attività di promozione del territorio a livello nazionale su tv, radio e stampa. In questo modo», puntualizza Pili, «gli armatori non dovranno sostenere costi per la pubblicità e in cambio diminuiranno le tariffe riportandole al livello del 2010. Il risultato dell'azione della Regione porterà, evidentemente, a un aumento delle vendite dei biglietti». Stesso discorso sul trasporto aereo, per cui Pili predica «promozione in cambio di una tariffa unica e continuità territoriale per tutti».
Lanfranco Olivieri