I timori degli autisti per la scarsa sorveglianza sui mezzi: lettera ai vertici dell'Arst
Frequenti episodi di bullismo soprattutto nel weekend
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Anziani, giovani ragazze e badanti straniere in balia dei bulli di quartiere. Accade soprattutto durante il fine settimana a bordo della metropolitana di superficie, quando gli ispettori dell'Arst, azienda che gestisce il trasporto pubblico tramviario, sono a casa per riposo.
A denunciarlo, nei giorni scorsi, numerosi utenti del week-end indignati per la scarsa attenzione dell'azienda verso il servizio. Non solo: a fargli eco, attraverso una lettera indirizzata al direttore generale Carlo Poledrini e al direttore dell'esercizio metrotramvie Carlo Onano, sono intervenuti anche gli operatori della Metro Cagliari. Gli autisti dei mezzi, cioè, costretti più di una volta il sabato pomeriggio e la domenica, specie fra il capolinea Gottardo e via Vesalio, a fermare la corsa, rimproverare i comportamenti poco ortodossi dei ragazzini (musica a tutto volume, piedi sui sedili, dispregiativi agli utenti non sono che alcuni esempi) e difendere le loro facili prede.
Non bastasse, le «bande di ragazzini - così si legge nella lettera - approfittando dei rarissimi controlli da parte del personale, fanno un utilizzo gratuito del servizio».
Ma alla richiesta di un rinforzo sui controlli, per arginare il fenomeno “gratuità” e, soprattutto, creare un valido deterrente agli episodi di bullismo, i vertici dell'Arst avrebbero risposto verbalmente con un secco «no», motivato dalla carenza di personale. Più diplomatici nella segreteria di via Zagabria, dove l'azienda ha sede legale: «I controlli non vengono effettuati appositamente in maniera programmata - fanno sapere - affinché gli utenti non riescano a prevedere i controlli, e gli evasori possano più facilmente essere colti in fallo».
Michela Seu