Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli impianti sportivi sardi ora sono tutti visitabili on line

Fonte: L'Unione Sarda
22 marzo 2012


Il primato che ieri il presidente del Coni Sardegna, Gianfranco Fara, e l'assessore regionale allo Sport, Sergio Milia, potevano esibire con giusto orgoglio adesso è sotto gli occhi di tutti. La banca dati degli impianti sportivi della Sardegna, prima (e sinora unica) regione italiana a realizzare questo censimento, è online: oltre 3.600 spazi per l'attività sportiva, visitati, analizzati, fotografati e descritti da un'équipe del Coni.
LA SQUADRA Un lavoro durato un anno e mezzo, che ha visto impegnati sul territorio 16 ingegneri, coordinati da Francesco Tiragallo (Tecnico regionale degli impianti sportivi) e che ha coinvolto tutti i comuni sardi. «Di fatto quello che è risultato non è una banca dati», dice Tiragallo, «ma la somma di tante banche dati comunali. E spetterà ai Comuni tenere le schede aggiornate».
SUL WEB Il censimento degli impianti sportivi ha raggiunto la terza fase, quella della pubblicazione online su pagine web che saranno raggiungibili da tre strade diverse: dalla pagina del Coni Sardegna, da quella della Regione e dall'hompage di Comunas. Il database funziona attraverso chiavi di ricerca che sono innanzitutto geografiche (prima la Provincia, quindi il comune nel quale si trova l'impianto), quindi tipologiche (lo sport che vi si pratica, la capienza, l'omologazione, la presenza di aria condizionata, l'accesso ai disabili).
I CAMPI Le cifre sono imponenti (oltre 50mila fotografie scattate, 31mila delle quali pubblicate con didascalia, tanto per fare un esempio), eppure non chiariscono la difficoltà di un simile lavoro. Cosa si deve intendere per impianto sportivo? «Quello che i parametri del Coni definiscono tale», precisa Tiragallo. Quindi non soltanto un campo di calcio o un palazzetto ma, ad esempio, un bacino attrezzato per la pratica del canottaggio, un campo di tiro e da golf, una pista per il motocross o la parete di una collina attrezzata per l'arrampicata. La ricerca, come si vede, si allarga.
GLI SCOPI L'assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport che ha sostenuto economicamente la realizzazione del lavoro, si ritrova in mano uno strumento prezioso. «Sarà una base di partenza», ha detto negli uffici di viale Trieste l'assessore Milia, «per intervenire, se ci saranno risorse, dove serve. Per rendersi conto di quali impianti non siano fruibili o perché sono inagibili o perché l'utenza non è adeguata».
SINERGIE Quello della gestione delle tante “cattedrali” (che non necessariamente sorgono nel deserto, basta vedere il caso della piscina di Terramaini) è problema centrale. «Conosciamo bene la realtà sarda e le esigenze dei piccoli comuni», ha proseguito Milia, «ma il nostro “faro” dev'essere l'unione tra loro. E aggiungo che in tanti paesi sono stati realizzati con soldi pubblici impianti scolastici che devono essere aperti a tutti perché siano funzionanti». Su questo tema, anche Tiragallo ha qualcosa da aggiungere: «In effetti la pianificazione dovrebbe essere fatta dall'Unione dei comuni, più che dai singoli paesi. Bisogna capire come si spostano le persone e allora magari avremo impianti che possono consentire ai genitori di essere a loro volta occupati ad esempio durante la lezione di nuoto del figlio».
PROSSIMI PASSI «La prima cosa che ci viene in mente vedendo i risultati di questa indagine», ha detto Gianfranco Fara, «è la messa a norma degli impianti o la realizzazione di quei piccoli lavori necessari per riaprire quelli chiusi. Poi valuteremo quali discipline sportive siano più carenti o penalizzate e cercheremo di sostenerle». Ma il lavoro del Coni in questo senso non si esaurisce con la banca dati degli impianti, visto che il Comitato sardo ha anche l'albo delle società. L'incrocio tra questi due elenchi consentirà un'ulteriore verifica di quali opere siano effettivamente utilizzate.
MONITORAGGIO C'è anche un'altra funzione, quella di controllo, alla quale il censimento contribuisce. L'assessore Milia è molto serio: «Il monitoraggio sui contributi erogati è già partito. Abbiamo già perso uno dei tre palazzetti che erano stati finanziati. Sia chiaro che serviranno tempistiche “europee” con le quali lavorare».
AGGIORNAMENTO Il database è pronto, ma non definitivo. Spetterà ai comuni (che attraverso comunas.it hanno un accesso diretto al data base) verificare i dati riferiti ed eventualmente aggiornarli. Nei prossimi mesi l'elenco degli impianti sarà ulteriormente definito, magari corretto, magari integrato. Ma già oggi il risultato è notevole.
Carlo Alberto Melis