Procura
L’INCONTRO Sindaco a colloquio con il procuratore Mura e il pm titolare dell’inchiesta sulla necropoli per avere il via libera alle escursioni per le giornate del Fai anche nelle zone sequestrate
Apertura straordinaria del parco di Tuvixeddu in occasione delle giornate del Fai (Fondo ambiente italiano), per consentire a tutti di poter visitare, questa domenica, la più grande necropoli punica del Mediterraneo e di visitarla tutta.
IL SINDACO IN PROCURA Questa almeno l’intenzione, perché ci sono zone del colle ancora sotto il sequestro disposto dalla magistratura a seguito dell’inchiesta - coordinata dal pm Daniele Caria - sfociata nel processo, ancora in corso, sui presunti abusi commessi su Tuvixeddu. Per entrare nelle aree con i sigilli sarà necessaria l’autorizzazio - ne del tribunale che, sentito il parere della Procura, deciderà se accogliere o meno l’istanza. Ed è per questo motivo che ieri mattina il sindaco Massimo Zedda, accompagnato dal direttore generale del Comune Cristina Mancini, ha incontrato il procuratore capo Mauro Mura e il sostituto Caria. Oggetto del breve colloquio proprio l’accesso dei visitatori alla necropoli a cui verosimilmente la Procura darà parere favorevole. Poi la parola spetta ai giudici. Intanto per domenica prossima è già in programma la visita al parco di Tuvixedd, evento organizzato nell’ambito delle giornate del Fai di primavera, che verrà aperto anche il 21 e 22 aprile, per le escursioni organizzate da Legambiente. Resta da capire se si potrà accedere anche nell’area sepolcrale a ridosso della quale vennero realizzate delle fioriere in pietra, una rampa e dei terrazzamenti.
IL PROCESSO IN CORSO A processo, proprio per aver autorizzato queste opere, sono finiti l’ex sovrintendente ai Beni Archeologici Vincenzo Santoni, l’archeologa Donatella Salvi, ma anche il dirigente comunale Paolo Zoccheddu e il funzionario Giancarlo Manis. Ma questo è solo uno dei presunti illeciti fi niti sotto la lente degli inquirenti, tra i quali spicca la vicenda legata alla seduta del 21 febbraio 2007 della commissione Paesaggio, in cui Santoni avrebbe falsamente attestato che alcune tombe rinvenute dopo il vincolo imposto nel 1997 erano all’interno dell’area già vincolata. Una seduta in cui l’ex sovrintendente non si era astenuto, nonostante la figlia Valeria lavorasse come progettista delle opere pubbliche nelle aree di Tuvixeddu-Tuvumannu per conto della Nuova Iniziative Coimpresa, la società del gruppo Cualbu che stava realizzando edifici nella zona del colle. Un’astensione a cui era obbligato dalla legge. Santoni e Salvi sono accusati anche di aver concesso le autorizzazioni per costruire dei palazzi a Sant’Avendrace, che avrebbero compromesso la prospettiva, la luce, le condizioni di ambiente e di decoro di alcuni sepolcri. Con loro sono accusati anche il costruttore Raimondo Cocco e il direttore dei lavori Fabio Angius. A cui è contestato anche l’aver usato le tombe a camera e delle altre strutture archeologiche come deposito di materiali edili.
M.B.