SANTA GILLA .
L’ALLARME ll presidente del consorzio Antonio Lampis: «Siamo sul lastrico. Bisogna combattere tutti gli abusivi»
Gli operatori del consorzio della laguna di Santa Gilla lanciano un grido d’allarme. Tutta l’area di proprietà della Regione, versa in condizioni di degrado. Strutture mai consegnate ormai in disuso e inquinamento dell’acqua della laguna. La struttura dei lavorieri, utile per la riproduzione di vongole e pesci, non è mai stata attivata ed è meta di ladri che hanno rubato macchinari, finestre, tavoli e rame. Ferma da sempre anche la peschiera schiuditoio. I locali del museo del mare sono chiusi da anni, e quattro magazzini vuoti sono a rischio di crolli. Una laguna, quella di Santa Gilla, che potrebbe essere sfruttata meglio: ne è sicuro Antonio Lampis, presidente del Consorzio ittico Santa Gilla. Ieri ha mostrato tutta l’area alla commissione comunale Attività produttive. «Operiamo tra abusivi e doppiolavoristi, ci depredano di circa il 50% della produzione di vongole e cozze. Qui ci sono pescatori regolari che lavorano per 20 euro al giorno - afferma Lampis - tra aprile e agosto in laguna non arriva acqua dolce, solo in inverno ma è acqua di scarico, inquinata». Il presidente del consorzio prosegue: «Siamo sul lastrico. La politica ci promette mari e monti, basterebbe che ci aiutasse a contrastare gli abusivi e ragionare con noi per il rilancio della laguna». Il direttore del consorzio ittico, Riccardo Demurtas, spiega: «L’anno scorso la Regione ci ha declassato a zona B, a causa dell’acqua inquinata. Ora non possiamo più vendere direttamente cozze e vongole, prima vanno tenute nello stabulario, con tutti i problemi che ne conseguono». Un membro del consiglio di amministrazione del consorzio ittico, Pinuccio Puddu, sostiene: «La laguna dovrebbe stare ferma un anno, la pesca abusiva impedisce il ripopolamento delle specie marine presenti. Così potremmo fare lavori di ripristino, con la Regione che dovrebbe sovvenzionarci con fondi statali». Raimondo Perra, presidente commissione Attività produttive, promette «tappe forzate per arrivare in commissione a un documento finale sulla laguna. È un peccato che una simile area non sia sfruttata al meglio». P. R.