I politici della frazione uniti: vogliamo quello che ci spetta
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La Municipalità chiede maggiore autonomia. Il consiglio, che si è riunito ieri, ne ha discusso durante la seduta che ha fatto registrare una sostanziale unità di intenti. Si è discusso dell'articolo 16 del Testo unico degli enti locali che, di fatto, permette al consiglio di agire con più libertà, e dell'applicazione del regolamento della Municipalità.
RIVENDICAZIONE «L'articolo 16 e il regolamento sono due percorsi differenti che hanno iter burocratici e tempi diversi. Dobbiamo essere uniti su entrambi i fronti». Sono le parole di Luisella Ghiani, presidente della Municipalità, in merito al dibattito svolto in aula. Sulla necessità di ottenere maggior spazi d'azione, Ghiani afferma: «Non stiamo chiedendo deleghe e, per quanto riguarda le risorse finanziarie, non sono aggiuntive rispetto al bilancio del Comune ma una quota parte». Simone Erriu (Pdl) afferma: «Chiediamo a gran voce di avere la nostra autonomia, ci spetta di diritto. Il sindaco Zedda deve mantenere le promesse fatte in campagna elettorale». Sull'attività del consiglio ancora Erriu: «Noi stiamo lavorando per cercare di farci portavoce dei problemi della nostra comunità».
DIRITTI «Siamo stati eletti e abbiamo il dovere di dare risposte a chi ci ha votato - afferma Giorgio Cabras (Sel), presidente della commissione Bilancio - per questo motivo è necessario dare alla Municipalità autonomia affinché si possa agire direttamente sul territorio». Franco Farris, vicepresidente vicario, aspetta un segnale dalla Giunta e dice: «Sappiamo che c'è la volontà da parte del sindaco Zedda, nel riconoscere i nostri diritti. Siamo ottimisti ma aspettiamo un segnale definitivo sperando di non essere costretti ad altre forme di lotta per ottenere quanto ci spetta». Manuela Collu (Riformatori) interviene sottolineando la necessità di applicare il regolamento al più presto: «La Municipalità deve avere l'autonomia per agire, aspettiamo che venga istituito anche un centro di costo». Salvatore Cuboni (Pdl) mette in evidenza l'importanza dell'argomento in questione che permetterebbe al consiglio di «agire direttamente sui problemi di Pirri, perché allo stato attuale gli strumenti a nostra disposizione sono di scarsa efficacia».