Un dialogo lungo venti anni, lotte e momenti di confronto in nome dell’ambiente e dell’archeologia. Un plauso molto toccante, quello fatto da Legambiente alla figura di Giovanni Lilliu. Recentemente scomparso, Lilliu ha dedicato tutta la sua vita allo studio dell’archeologia e della storia sarda. Ieri mattina, nell’aula magna del liceo classico Siotto, la stessa Legambiente ha dedicato un’intera mattina al ricordo del luminare, come fa capire il titolo dell’incontro: “Un Sardus Pater per Tuvixeddu”. Colleghi e allievi hanno narrato aneddoti particolari legati ai tanti lavori svolti col professore. Vincenzo Tiana, presidente regionale Legambiente, è partito da una sua frase. «Lilliu ha sempre detto che le cose vanno viste nella loro totalità, soprattutto Tuvixeddu, da lui definita la montagna sacra da tutelare», ha esordito Tiana, «ci ha dato grandi consigli e stava sempre a ascoltare le nostre idee. È stato il primo firmatario, lo scorso novembre, del progetto di legge di istituzione del parco del colle, che speriamo la Regione discuta in aula quanto prima». Alfonso Stiglitz è stato allievo di Lilliu, ora è archeologo specialista a San Vero Milis: «Mi ricordo la sua precisione nelle lezioni, alle 8 del mattino per un’ora ci dava dati scientificamente accurati. Pretendeva tanto, ma aveva massimo rispetto verso noi studenti», ha ricordato. Professore ordinario di paletnologia, anche lui allievo di Lilliu, è Enrico Atzeni: «Difendeva con passione e conoscenza i beni culturali, lo conoscevo dal 1960». Anche il sindaco Massimo Zedda ha ricordato la figura del professore di Barumini e speso due parole su Tuvixeddu. «Era piccolo di statura ma faceva paura per la tanta cultura e il suo parlare semplice. Riguardo al colle, dobbiamo farlo conoscere a più persone possibili, per difenderlo». P. R.