Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I CHIOSCHETTI PER POCHI NON PER TUTTI

Fonte: Sardegna Quotidiano
19 marzo 2012

FANTASTICO MONDO

di GIULIANO MURGIA

In questi giorni si riparla dei chioschetti/baretti. Alcuni sono a norma, altri no, alcuni hanno il permesso per montare il luna Park, altri hanno i gazebo con poltrone bianche, altri solo poltrone e sofà, e felice chi se lo fa…il chioschetto. Ho saputo di alcuni chioschetti che non hanno neanche il permesso per vendere panini…e a cento metri di distanza dal litorale cagliaritano ci sono quelli che appartengono al comune di Quartu, belli e colorati, fanno più soldi con l’apertura invernale (vietata in quel di Cagliari), che d’estate. Si salvi chi può. Anarchia totale. Quando c’erano i casotti, invece, tutto era più semplice e familiare. Inizialmente nati come una sorta di spogliatoio, per evitare che le persone si spogliassero davanti agli occhi di tutti. Per fortuna oggi se ne fa a meno: infatti le ragazze arrivano in spiaggia già spogliate! Col tempo e all’italiana, un metro in più oggi, un metro in più domani, e una tettoia sanata l’anno successivo, i casotti si trasformarono in vere e proprie abitazioni, persino riuniti in cooperative. Infatti, se per caso ti capitava di volerti rinfrescare dalla quarta fermata, finivi alla sesta perché in quel condominio si erano talmente organizzati che fra sedie a sdraio, tettoie in eternit, e teloni per l’ombra, prima di poterti fare il bagno dovevi fare un giro lunghissimo e nel frattempo il bagno l’avevi già fatto: di sudore! All’ora di pranzo, le zone d’ombra siffatte fornivano lo spunto per fare gli spuntini. Dai malloreddus alla salsiccia fresca, dal pinzimonio all’anguria, dai peperoni ripieni al maialetto arrosto, tutto preparato rigorosamente live. Nel senso che già dalle 8 del mattino l’odorino che arrivava dal mare, grazie al levante, non era quello dello iodio, bensì quello del maialetto di 5 chili bello tenero che l’unico iodio che sentiva era quello del sale che gli gettavano addosso. La birra Ichnusa scorreva a fiumi e dopo pranzo una sana pennichella aiutava a smaltire: birra, malloreddus, salsiccia, peperoni e lo iodio del maialetto. Al calar del sole, nei casotti si montavano decine di letti a castello. I baretti appartenevano ai parenti dei proprietari dei casotti, tanto che potevi prendere un gelato e poi affermare con orgoglio: passa mamma a pagare. Alla fine dell’estate il conto era diventato talmente salato che poi veniva utilizzato per il maialetto, o si risolveva con qualche prestazione extra della mamma o della figlia maggiore. Il chioschetto è come un figlio: ogni anno lo trovi cambiato.