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CONSIGLIO Il presidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, parla in municipio: «Se il governo non ci aiuta non potremo ristrutturare le scuole». Zedda: la riforma? La lotta all’illegalità
Tra patto di stabilità e Imu, i comuni potrebbero perdere totalmente l’autonomia organizzativa e decisionale. Famiglie e imprenditori sarebbero costretti a sopportare sacrifici economici insostenibili. Non ha utilizzato troppi giri di parole Graziano Delrio, presidente nazionale Anci, ospite ieri sera del consiglio comunale. La settimana scorsa ha incontrato il premier Mario Monti, proponendo maggiore flessibilità per il patto di stabilità e l’at - tribuzione ai comuni di una quota Imu del 70 per cento.
ANCI, QUADRO DRAMMATICO «Il Paese ha bisogno dei comuni, non di censori romani, serve lavorare insieme per aiutare le famiglie e le imprese », esordisce Delrio, «in caso contrario dovremo fare scelte drammatiche, come non pagare imprese e non ristrutturare scuole, giusto per fare qualche esempio». Esempi a parte, il presidente nazionale Anci ha fornito anche qualche dato. «Negli ultimi sei anni, ho fatto notare a Monti, i comuni hanno contribuito con oltre 13 miliardi di euro, in un periodo più breve le spese delle amministrazioni centrali hanno creato un deficit di quasi il doppio. Se in una famiglia un figlio spreca e l’altro risparmia, è illogico punire quest’ultimo», osserva. Sul possibile federalismo, Delrio si chiede «che fine abbia fatto, doveva essere applicato, invece ci sono stati tagli massacranti di oltre sette miliardi di euro». Delrio conclude confidando «nell’interessamento di Napolitano alle nostre istanze, speriamo possa essere viatico per qualche solu- zione e che porti buone nuove anche qui a Cagliari e in Sardegna, dove tanti amministratori locali sono vittime di intimidazioni». Una fotografia della situazione sarda arriva da Cristiano Erriu, presidente regionale Anci. «Disoccupazione giovanile al 45%, in soli due anni abbiamo perso cinque punti di Pil e 21mila posti di lavoro».
ZEDDA, RISCHIO ILLEGALITÀ In conclusione, il sindaco Massimo Zedda ha parlato dell’orgoglio sardo, prima dell’approvazione del documento contro gli atti ai politici locali, votato da tutto il consiglio comunale. «La vera riforma sarà emarginare l’i llegalità. Lussu, Gramsci, Crespellani, Sotgiu: nomi legati a momenti grandi, vissuti quando abbiamo saputo cosa dare agli altri», osserva Zedda «senza pretendere soltanto risorse economiche che spesso abbiamo soltanto scialacquato. Non bastano gli appelli, gli imprenditori disonesti vanno isolati».
Paolo Rapeanu