Trenta uomini tra polizia, carabinieri e vigili urbani hanno identificato oltre cento nomadi
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Maxi blitz delle forze dell'ordine ieri mattina nel campo nomadi sulla 554, da sempre crocevia di mille traffici illeciti e dove negli ultimi tempi si sono registrati numerosi episodi di violenza tra clan rivali. Una trentina di uomini tra polizia, carabinieri e vigili urbani sono arrivati nell'accampamento poco dopo le 8 perquisendo baracche e roulotte. In tutto sono stati identificati 105 rom.
L'operazione interforze, coordinata dalla Questura e disposta nell'ambito delle attività di controllo del territorio e di prevenzione dei reati, si è svolta senza incidenti e in un clima relativamente pacifico. Concludendosi senza alcuna denuncia. Tra gli scopi principali del massiccio controllo c'era anche quello di verificare l'eventuale presenza nel campo di immigrati clandestini e di soggetti colpiti da provvedimenti giudiziari. Il bilancio? Negativo anche su questo fronte, anche se due persone sono state invitate a presentarsi presso l'Ufficio immigrazione per accertamenti.
Il blitz è scattato attorno alle 8. Mobilitati i poliziotti del reparto prevenzione di Abbasanta, quelli della scientifica, della divisione anticrimine e della squadra Mobile della Questura di Cagliari, i militari del nono Battaglione dei carabinieri Sardegna e due pattuglie della polizia municipale. Un mini contingente composto da circa trenta uomini, che ha subito presidiato le via d'uscita procedendo all'identificazione di tutte le persone presenti all'interno del campo. Il controllo è durato circa due ore, senza che fortunatamente si registrassero incidenti. L'atteggiamento dei rom pare sia stato sufficientemente collaborativo, anche se negli sguardi di molti si avvertiva un certo fastidio per una presenza così massiccia di forze dell'ordine.
La maxi operazione è stata disposta dopo che nelle ultime settimane il campo sulla 554 è stato teatro di alcuni episodi preoccupanti. A parte i continui incendi (in cui vengono distrutti quintali di pneumatici, materiali plastici e altri rifiuti) che quasi ogni notte vengono accesi nelle immediate vicinanze delle baracche costringendo i vigili del fuoco a fare avanti e indietro per ore, per ben due volte si è infatti rischiata la tragedia a causa delle ruggini tra alcune famiglie nemiche. La notte del 18 febbraio un rom di 41 anni aveva usato la sua auto come ariete per abbattere la baracca del fratello in cui dormivano anche cinque bambini, nessuno dei quali era fortunatamente rimasto ferito. Poi era sparito dal campo insieme alla famiglia, ma la vendetta era comunque arrivata: nel giro di pochi giorni gli era stata bruciata la roulotte e la macchina. A gennaio l'uomo era stato protagonista di un altro grave episodio: dopo essersi ubriacato, si era scagliato armato di sciabola contro i rivali, per fortuna senza riuscire a ferirli. Poi se l'era presa con i poliziotti e aveva colpito con la spada il cofano di una delle auto di servizio, finendo per essere arrestato.
C'è poi il versante illegalità e furti: solo nell'ultimo mese la polizia ha individuato nel campo sulla 554 due auto cariche di rame appena rubato, mentre un sequestro analogo è stato compiuto dai vigili urbani a inizio febbraio.