Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anna Tifu, a Parigi con Harada

Fonte: L'Unione Sarda
30 settembre 2008

La ventiduenne violinista cagliaritana studierà alla Cortot grazie alla borsa dell'Accademia della musica

Il grande solista giapponese sarà suo maestro

Centotrenta allievi da tutto il mondo, quaranta sardi, cinquanta giapponesi, quindici coreani, sette cinesi, e poi francesi, tedeschi, americani, spagnoli, messicani. Centotrenta allievi più una: Anna Tifu. La ventiduenne violinista cagliaritana, vincitrice a Bucarest dell'ultima edizione del premio Enescu, ha partecipato per la prima volta ai corsi dell'Accademia Internazionale della musica di Cagliari, conclusi di recente al Conservatorio, ed è stato amore a prima vista: con il campus che ormai da otto anni porta nel capoluogo sardo decine di docenti di altissimo livello, con Koichiro Harada, per la prima volta in città nel ruolo di docente dell'Accademia. Il grande violinista giapponese, fondatore del mitico quartetto di Tokyo, e spesso presidente di giuria nei concorsi internazionali più prestigiosi, seguirà da quest'anno Anna a Parigi: la violinista, che è figlia d'arte (suo padre Mircea, già violinista nell'Orchestra del Teatro Lirico, è stato il suo primo maestro), è una dei tre allievi dell'Accademia che hanno vinto la borsa di studio per frequentare l'Ecole Normale Superieure “Alfred Cortot”, legata da quattro anni da un gemellaggio con l'Accademia dei fratelli Cristian e Gianluca Marcia. Come lei partirà per la capitale francese l'altro borsista sardo, il pianista diciottenne Marco Sanna. A prepararlo sarà il pianista Patrick Szymanowski, che lo accoglierà nella sua classe alla Cortot. Il terzo vincitore individuato dall'Accademia e dal Conservatorio cagliaritano tra gli allievi del campus di settembre è (come sempre) “straniero”: il chitarrista francese Sebastian Linares. «Harada ha creato con noi un rapporto particolare. E all'Ecole stanno scommettendo molto sui giovani sardi», commenta Cristian Marcia, direttore artistico dell'Accademia (presidente è il fratello minore Gianluca). Un'azione mirata che avrà un momento pubblico il prossimo giugno, quando gli allievi che hanno finora ottenuto la borsa di studio alla “Cortot” potranno esibirsi in una rassegna promossa dal 2 al 9 dal Comune di Parigi e affidata a Sardegna in Musica.
Finora hanno ottenuto la borsa di studio della scuola i pianisti Giulio Biddau, Andrea Tusacciu, Elisabetta Locci, Maurizio Deiana, Walter Agus, Marco Sanna, Eligio Loi; la violinista Anna Tifu, il flautista Enzo Lai, l'arpista Cristina Greco. Cagliaritani, quartesi, oristanesi, nuoresi. Racconta Marcia, che è anche valente chitarrista e docente al Frédérich Chopin di Parigi: «Sono tutti dotati e molto motivati: al momento quelli che emergono su tutti - a parte la Tifu - sono Giulio Biddau ed Enzo Lai, flautista, che partendo da Nuoro ha già vinto due concorsi internazionali e ormai si esibisce in Francia e Spagna». Quanto al cagliaritano Biddau, 23 anni, quest'anno ha ottenuto il diploma di esecuzione superiore alla “Cortot”, sintetizzando sei anni in due. Si divide tra Parigi e Roma (dove segue i corsi dell'Accademia di Santa Cecilia con Sergio Perticaroli) e dopo aver partecipato a vari festival - tra i più prestigiosi il Ciani di Cortina - ha tenuto di recente due applauditi concerti nella sua città: al Civico (per la rassegna promossa da Comune e Accademia e dedicata ad Antonio Lai) e alla Fondazione Siotto (per Le salone de Musique, il festival di Suoni & Pause: la prima associazione, con Irma Toudjian, a scommettere molti anni fa su Giulio). L'anno che si annuncia sarà per lui particolarmente importante: otterrà dalla prestigiosa scuola superiore parigina la licenza di concertista.
«Il Conservatorio cagliaritano», spiegano i Marcia, «con i suoi 1200 allievi è il terzo in Italia, dopo l'Accademia di Santa Cecilia di Roma e il Verdi di Milano. Per la nostra Accademia è fondamentale il rapporto con il Palestrina. Vedere insieme con il direttore Gabriella Artizzu, che ci ha aperto le porte, il potenziale musicale di questi giovani, individuare i più promettenti, è il primo passo per consentire loro di acquisire una tecnica superiore. Il talento è di vario livello ma se non è accompagnato dallo studio non basta per farti primeggiare».
MARIA PAOLA MASALA

30/09/2008