Gianfranco Biffi e Gavino Murgia “Amici per la pelle” in nome di Pastorius e Serantini
Amicizia, giornate rubate allo studio per amore della musica, sogni, speranze, delusione, spinelli, dischi e concerti indimenticabili, passione politica ed esistenze spezzate. “Amici per la pelle” è una pièce autobiografica che rimanda indietro nel tempo, quando tutto, dall'arte alla politica, era un'altra cosa. Così, sabato, per la stagione del Cada Die Giancarlo Biffi e il sassofonista Gavino Murgia, raccontano a Pirri nel teatro La Vetreria, una storia che si intreccia con altre storie, altri destini, altre vite, affiorate nello stesso anno e tra loro legate anche da un tragico finale: la morte causata da tante botte. Jaco Pastorius e Franco Serantini: genio del basso elettrico il primo, scomparso nel 1987 a seguito di una lite, anarchico cagliaritano il secondo, massacrato a Pisa nel maggio del '72 dalla Polizia. Insieme sul palco per una sera. Figure entrate nel cuore e nella mente di Biffi e dell'amico d'infanzia Patatina: «Ci siamo conosciuti alle scuole materne che avevamo due anni e da quel giorno non ci siamo più lasciati», ricorda l'attore.
Quel 23 dicembre del 1976, suona al cancello di casa. Il volto di Patatina è coperto dalla copertina di un 33 giri appena arrivato dall'America: è il primo album del famoso bassista. L'indice della mano destra preme il pulsante dell'interruttore, e il tentativo di preparare nel migliore dei modi l'esame di estetica, evapora in un attimo. La puntina di un vecchio Lesa si posa delicatamente sul vinile, ed ecco una scioccante rilettura di “Donna Lee” di Charlie Parker, eseguita in duo con Don Alias alle congas, dove Pastorius mostra le sue doti: suono e fraseggio stupendi, tecnica superlativa, grande espressività, velocità straordinaria di esecuzione. Musica ed erba (colombiana), rappresentano l'ideale colonna sonora di quel pomeriggio. Gli anni passano, ma non il ricordo di Pastorius, che i due vedono dal vivo a Milano nei primissimi anni Ottanta: un concerto da dimenticare, tranne che per la bachiana “Cromatic Fantasy”, regalata in una versione mozzafiato il cui ricordo resta indelebile. Pastorius muore nel '87, pestato a sangue da un buttafuori che lo scambia per un barbone ubriaco. Una fine che lo accomuna a Franco Serantini, nato a Cagliari nel '51 e subito abbandonato dalla madre. Cresce in orfanotrofio e nell'istituto per l'osservazione dei minori, dove viene rinchiuso senza un perché. Il 5 maggio del '72, militante del gruppo anarchico Giuseppe Pinelli, partecipa a una manifestazione contro il comizio di un missino. La polizia carica il corteo, spara lacrimogeni. Serantini perde gli occhiali: miope, rimane immobile mentre tutti scappano. I poliziotti gli piombano addosso: cazzotti, calci, schiaffi. Una violenza non condivisa da altri agenti, che intervengono per strappare il ragazzo alla furia dei colleghi: «Basta, fermi! Così l'ammazzate». Per qualche minuto è poliziotti contro poliziotti. Solo con l'arresto, il commissario Pironomonte pone fine al pestaggio. Serantini muore il 7 maggio alle 9.45. Qualche giorno dopo, il commissario si dimette dalla Polizia. Ci sono persone che senti amiche anche senza conoscerle e le ricordi per sempre. Per Biffi e Patatina, Jaco e Franco sono tra quelle.
Carlo Argiolas