SOTTO PRESSIONE
I CALCOLI Secondo gli ultimi studi l’imposta municipale unica sarà il doppio dell’Ici per appartamenti in affitto e per negozi, e Palazzo Bacaredda deve decidere se incrementare le aliquote
La stangata dell’Imu aleggia sulle teste degli italiani. E dopo tanti calcoli comincia a prendere forma l’entità, anche se saranno i Municipi a definire le quote quando stabiliranno che aliquote applicare. Il Comune di Cagliari sta facendo i conti e non ci sono ancora certezze sugli aumenti in arrivo con l’introduzione dell’Imposta municipale unica. La nuova sigla che manda in archivio l’odiata Ici si prospetta un nuovo incubo per i cittadini perché si basa sulle rendite e le rivalutazioni catastali, che non seguono però il mercato reale degli immobili. Il Sole24Ore ha pubblicato uno studio in cui ha stimato quanto si dovrà pagare di Imu per un appartamento di 100 metri quadri in una zona semicentrale dato in affitto. Con l’entrata in vigore della nuova imposta a Cagliari un proprietario dovrà pagare 633 euro, un dato che colloca la città al posto numero 34 in classifica tra i 104 capoluoghi italiani presi in esame. La graduatoria è guidata da Venezia con 1563 euro, seguita da Roma e Salerno e chiusa dai 194 euro di Lucca, preceduta da Palermo e Cosenza.
IN CITTÀ ALMENO IL DOPPIO A Cagliari la spesa per un appartamento di quattro vani in zona semicentrale, come quelli presi in esame dal quotidiano di Confindustria dovrebbe praticamente raddoppiare. Per calcolare l’Imu si parte dalla rendita catastale, a cui si aggiunge il 5 per cento di rivalutazione catastale, poi il risultato si moltiplica il risultato per il coefficiente che per l’Ici era 100 e per l’Imu è diventato 160. Questa è la base che ha generato gli aumenti in tutta Italia. Il risultato di questi calcoli è il valore catastale su cui applicare l’aliquota che fino all’anno scorso era del 6,5 per mille mentre con l’introduzione dell’Imu la soglia è salita al 7,6 per mille. E qui che entrano in ballo le decisioni dei Comuni, perché hanno la possibilità di aumentarla fino al 10,6 per mille, ma anche quella di ridurla fino al 4,6. Nel caso di immobili affittati i Comuni potrebbero ridurla fino al 3,6 per mille. Ma queste riduzioni sono ipotesi difficilmente applicabili perché, scendendo così tanto, i Comuni con l’Imu su quegli immobili andrebbero a perdere rispetto a quanto incassavano con la precedente Ici. Per quanto riguarda la prima casa, l’imposta era sparita dal 2008 e viene reintrodotta con un aliquota del 4 per mille che comprende la casa e una pertinenza (tra cantine, garage e tettoie), è prevista una detrazione di 200 euro per unità immobiliare, ma sono previste ulteriori detrazioni di 50 euro per ogni figlio convivente minore di 26 anni, fino a un massimo dai quattro figli. Secondo un calcolo della Cgia di Mestre una famiglia cagliaritana numerosa potrebbe spendere di Imu per la prima casa meno di quanto spendeva di Ici fino alla sua abolizione. Sull’aliquota del 4 per mille per la prima casa i Comuni hanno un margine di manovra di due punti, in più o in meno, rispetto a quanto stabilisce lo Stato: per questo sono fondamentali le decisioni di Palazzo Bacaredda per arrivare a calcolare in modo certo quanto dovranno sborsare i cagliaritani. E, considerati i pesanti tagli per gli enti locali dopo le ultime (e frequenti) manovre, sembra difficile che l’assessore comunale al Bilancio Gabor Pinna possa rivedere al ribasso i parametri dello Stato per le aliquote. Secondo la gradiatoria dei 104 capoluoghi presi in esame dal Sole24Ore a Olbia si dovrà pagare la stessa Imu di Cagliari (633, sempre prendendo in esame un appartamento affittato di 100 metri quadri in zona semicentrale), a Oristano la cifra scende a 593 euro (posto 46), 554 a Carbonia (59), appaiate all’ottantaquattresimo posto Sassari e Nuoro con 435 euro. Ma a palermo si pagherà il doppio di Cagliari e a Bergamo la metà
GLI AUMENTI SUI NEGOZI La seconda graduatoria elaborata dal giornale diretto da Roberto Napoletano riguarda l’Imu da pagare per un negozio di 100 metri quadri in centro. Per questa categoria di immobili il coefficente per cui di deve moltiplicare la rendita catastale rivalutata del 5 per cento passa dal 34 dell’Ici al 55 dell’Imu. Se per gli appartamenti in affitto i dati catastali mettono in luce grandi differenze tra le città italiane, per quanto riguarda i locali commerciali le differenze diventano abissali. A Cagliari si pagheranno 1532 euro, il triplo di Verona, ma sempre meno di Olbia (1727) e Sassari (1596). Nuoro e Oristano si dividono la sessantaduesima piazza con 1113 euro. La classifica è guidata dalla Capitale con 4057 euro, seguita da Bologna e Latina mentre agli ultimi posti (in questo caso più ambiti) ci sono Sondrio con 338 euro, Carbonia con 419 e Cosenza (474). Solo 39 capoluoghi hanno già risposto alle richieste del Sole24Ore su quali intenzioni hanno, tra questi non c’è Cagliari ma c’è Sanluri che ha annunciato che l’addizionale Irpef sarà raddoppiata da 4 a 8 per mille. Ma sono previsti degli scaglioni in base al reddito: 6 per mille fino a 15mila euro, 7 fino a 55mila e 8 per mille per chi supera questa soglia. In pratica restano da definire i dettagli, ma la stangata (più o meno) arriverà per tutti.
Marcello Zasso
le classifiche CASA IN AFFITTO IN SEMICENTRO LA SPESA SARÀ DI 633 EURO Secondo una graduatoria del Sole24Ore, a Cagliari per un appartamento di 100 metri quadri in semicentro la spesa sarà di 633 euro: posto numero 34 su 104 capoluoghi.
UN NEGOZIO IN PIENO CENTRO PORTERÀ VIA 1532 EURO Nella graduatoria che prende in esame un negozio di 100 metri quadri in centro, il Comune di Cagliari si piazza al posto numero 25 con 1532 euro di Imu