FOYER Polemiche e contestazioni durante la presentazione degli appuntamenti 2012: cinque opere e un balletto. Anche il sindaco Zedda dà forfait. Il Soprintendente granitico: resto al mio posto
Un uomo solo al comando. Sfiduciato dal Cda della fondazione, non troppo amato dal suo presidente e sindaco di Cagliari Massimo Zedda, duramente contestato dai sindacati per un piano industriale definito «inconsistente» e non in grado di rilanciare il teatro, il sovrintendente del Lirico Gennaro Di Benedetto ha presentato da solista la nuova stagione operistica al nastro di partenza il prossimo 20 aprile: in zona Cesarini ha dovuto incassare il forfait di Zedda. Il primo cittadino, ufficialmente assente per impegni istituzionali, ha disertato la conferenza stampa. Di Benedetto non ha fatto una piega, nemmeno davanti al duro j’accuse di Massimiliano Cecalotti, rappresentante dell’Unione sindacale di base che con un colpo di teatro ha fatto irruzione nel foyer affollato di giornalisti per puntare il dito contro il manager: «Lei non dovrebbe essere qui, il suo contratto sta per essere rescisso».
La replica è serafica: «Faccio il mio lavoro, sono rimasto solo ma non posso lasciare proprio a ridosso della nuova stagione lirica». Nessuna sindrome da Schettino: la nave che affonda non si abbandona, sembra dire il sovrintendente. Perché il Lirico, nonostante la scialuppa di salvataggio lanciata dalla Regione (9 milioni e 200 mila euro messi sul piatto grazie a un emendamento alla Finanziaria e altri 500mila euro come garanzia sul mutuo da contrarre con le banche), continua a imbarcare acqua: «L’emergenza non è cessata», ammette Di Benedetto, mentre dalla sala dove l’orchestra prova la “quarta”di Mahler arrivano le note struggenti di una involontaria colonna sonora da Finis Austriae. Pare il canto funebre del suo piano industriale: dovrebbe portare il teatro fuori dalle secche dei debiti, ma è stato bocciato senza appello da Cda e sigle sindacali. La stessa giunta regionale vincola alla sua difficile approvazione il lasciapassare al finanziamento salvifico. «Quel piano non aumenta la produzione: troppo pochi 101 spettacoli. Seguendo quello schema si rischiano tagli pesanti al personale», ribadisce Cecalotti. Che minaccia: «Il cartellone presentato oggi dovrà essere rivisto non appena Di Benedetto rimetterà l’incarico». Se l’Usb avesse ragione sarebbe a rischio la buona riuscita della campagna abbonamenti, il cui inizio è fissato per lunedì prossimo. Ma è difficile pensare alla completa sconfessione delle scelte della sovrintendenza (costate alle casse del teatro due milioni e mezzo di euro), perché sono già stati presi accordi con altre fondazioni della penisola, all’insegna del mutuo soccorso: la strada, già intrapresa altrove, degli scambi degli allestimenti.
In attesa di sviluppi, il pubblico può fermarsi ad ammirare il cartellone che già campeggia sulle vetrate della biglietteria di via Sant’Alenixedda: il sipario si alza il 20 aprile, con sei recite di Don Quichotte, raffinata “comme - dia eroica” del francese Jules Massenet, mai eseguita in Sardegna. L’opera arriva in un allestimento del Teatro Verdi di Trieste, con la regia di Federico Tiezzi e la direzione musicale di Daniel Cohen. Nel cast spiccano i nomi di Anita Rachvelishvili, Orlin Anastassov e Nicola Alaimo. Il secondo appuntamento, dal 25 maggio al 1 giugno, mette in scena un insolito dittico in un nuovo allestimento del Teatro Lirico: Le Rossignol di Igor Stravinsky e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini con Alfonso Antoniozzi nel ruolo del titolo. I due atti unici vedranno per la prima volta a Cagliari, nella veste di regista, il greco Thomas Moschopoulos, affiancato da Dionisys Fotopoulos (scene e costumi) e Lefteris Pavlopoulos (luci). Sul podio salirà il giovane Maurizio Colasanti, anche lui al debutto cagliaritano. Dal 22 giugno al 1 luglio ritornano Le Nozze di Figaro: le “folli giornate” di Figaro, Susanna, del conte e della contessa di Almaviva, raccontate in musica da Mozart e Da Ponte, animeranno il palcoscenico del Lirico in una produzione del Maggio Musicale Fiorentino firmata dal regista inglese Jonathan Miller e dal direttore Hubert Soudant. Dopo la pausa estiva, la stagione riprende il 28 settembre con un celeberrimo capolavoro verdiano, in un nuovo allestimento nato nei laboratori della fondazione cagliaritana: Nabucco, con la regia di Leo Muscato, cresciuto nella compagnia di Luigi De Filippo. Dirige Donato Renzetti. Nel cast si distingue il già affermato soprano greco Dimitra Theodossiou che darà voce ad Abigaille. Dal 30 novembre al 7 dicembre va in scena Salome di Richard Strauss nell’allesti - mento del Teatro Comunale di Bologna firmato da Gabriele Lavia. Dirigerà coro e orchestra del Lirico lo svizzero Roman Brogli-Sacher; protagonista il giovane soprano tedesco Manuela Uhl. Entrambi sono già questo fine settimana in città per eseguire la Quarta di Mahler e La Damoiselle Elue di Claude Debussy (si replica stasera alle 19). Il cartellone lirico chiude a pochi giorni dal Natale: La Belle, spettacolo tratto da La bella addormentata nel bosco di Tchaikovsky. La “prima”è in calendario il 15 dicembre; l'ultima serata il 22 dicembre. Dirigerà l'orchestra Nicolas Brochot. Bruno Ghiglieri