Appello
LA PAURA I presidenti delle associazioni cittadine temono che per colpa dei pochi soldi nelle casse del Comune siano obbligati a fermarsi. Chiesto l’interessamento del sindaco
Le associazioni sportive cittadine chiedono più attenzione e maggiori fondi da parte del Comune. Un problema che si trascina da anni, quello dei finanziamenti da destinare allo sport. Per l’anno 2010, le 276 realtà operanti in città si sono dovute spartire, secondo logiche di punteggio stabilite dal Comune, 200mila euro. Con i pochi soldi in cassa a palazzo Bacaredda, il timore di chi ha impianti e aree sportive è di dover interrompere bruscamente l’attività. Ieri mattina, una parte dell’opposizione comunale ha incontrato le associazioni sportive per sapere in quali condizioni stiano operando e per trovare una proposta da presentare all’Assessorato allo Sport. L’incon - tro, promosso da Udc, Pdl, Ancora per Cagliari, Psd’Az e Centro Giovani- Patto per Cagliari non ha avuto un grande riscontro di presenze: solo una manciata di associazioni hanno partecipato e raccontato la loro situazione. «Nel 2011 abbiamo avuto 306 euro, con il mio impegno faccio giocare a calcio 80 ragazzi, quasi tutti non pagano perché poveri - spiega Tonio De Agostini, presidente della Mulinu Becciu 76 - ho messo di tasca mia 30mila euro, sono un semplice vigile del fuoco. Litigo ogni giorno con la mia convivente per la mia scelta di aiutare questi ragazzi, non voglio finiscano nella strada». Confida nella sensibilità della politica Mario Pintus, vice presidente della Ferrini Nuoto. «La piscina di Terramaini ci costa 8mila euro al mese, l’aiuto comunale degli ultimi 12 mesi è stato di 7mila. Con 80 ragazzi tra nuoto e pallanuoto che pagano 55 euro mensili, siamo in deficit - osserva Pintus - non voglio creare paure, ma la politica ci deve aiutare». Marcello Armellino, presidente della società Ecus, segue dei disabili attraverso una particolare terapia. «Esercizi a cavallo per aiutarli, con un metodo validato dall’organizzazione mondiale della sanità. A Pula e Senorbì seguo 30 ra gazzi, qui in città non posso perché mi hanno risposto che non ci sono fondi». Dopo aver ascoltato il loro racconto, i consiglieri d’opposizione hanno promesso una dura battaglia quando si dovrà approvare il bilancio. «La maggioranza è sorda, non vuole capire che le società sportive sono un collante per la società, è vergognoso - tuona Gianni Chessa, Udc - danno 25mila euro per 3 giorni di cultura e 300 per 1 anno di sport». Anselmo Piras, Pdl, propone «un interessamento per le aree militari dimesse, di proprietà della Regione, per creare nuove zone sportive. Il Comune dovrà essere parte attiva, e creare una consulta comunale dello sport molto ampia, per farsi suggerire possibili strategie». Il suo collega di partito, Stefano Schirru, accusa direttamente il sindaco: «Zedda vuole utilizzare i 6 milioni di euro avuti dalla Regione per ristrutturare gli impianti, è meglio costruire una nuova struttura polivalente». Polemico Paolo Casu, Psd’Az: «Sono anni che non si fa nulla per lo sport, la colpa non è di chi governa da 8 mesi. Certo, i pochi soldi per lo sport cittadino sono inaccettabili, oggi come ieri».
Paolo Rapeanu