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LAVORO Su 32 proposte che si sono aggiudicate il bando del 2010 solo 14 sono ancora in piedi: registrato un alto numero di marce indietro. In altri casi il Comune ha fermato tutto: piani mai partiti
Le graduatorie per contributi de minimis concessi dal Comune sono un flop. Su 32 progetti presenti nelle graduatorie definitive dell’ultimo bando solo 14 sono ancora in piedi. O, meglio, non sono ancora naufragati. Perché i numeri sono tutti negativi, i contributi a fondo perduto stanziati per il bando del 2010 sono 900mila euro e le richieste presentate sono state 157. Il 35 per cento dei contributi è destinato a chi rientra nella graduatoria speciale: almeno il 50 per cento della società deve essere costituito da soggetti svantaggiati e disabili, emigrati sardi che rientrino appositamente o immigrati, donne e giovani e adulti tra i 50 e i 60 anni licenziati nei due anni precedenti. Il restante 65 per cento (quasi 600mila euro) va alle pratiche che hanno passato il vaglio degli uffici e hanno tutte le caratteristiche necessarie per usufruire dei soldi a fondo perduto.
REVOCHE E RINUNCE SPECIALI Il bilancio peggiore è proprio quello della graduatoria speciale: su 10 progetti approvati solo tre sono rimasti attivi, quelli di Federico Santus (40mila euro di importo finanziato), Daniela Ferro (28mila) e Manuela Salis (21mila). Sono stati revocati d’ufficio perché mai partiti i finanziamenti concessi ai progetti di Laura Cuccu (49mila euro) e Emanuela Porru (30mila). La metà delle persone che avevano ottenuto il contributo grazie alla graduatoria speciale hanno poi rinunciato. Si tratta di Loredana Farci (41mila euro), Katrin Monika Thomas (17mila), Daniela Acierno (33mila), Maria Guerriero (36mila), Emanuela Porru (30mila) ed Emanuela Scalas (5mila euro). La spesa prevista per le dieci pratiche approvate era di 305.733 euro, ma sono andati avanti progetti solo per 90mila euro.
LA METÀ CLASSIFICA Per quanto riguarda la graduatoria mista, a cui era destinato il 65 per cento dello stanziamento, solo la metà dei 22 progetti approvati non è sparita in seguito alla revoca da parte del Comune o alla rinuncia da parte dei vincitori. Il massimo punteggio l’aveva ottenuto Raimondo Schiavone che, inizialmente escluso, aveva fatto ricorso per rientrare al primo posto della graduatoria ma poi ha rinunciato ai 26mila euro concessi. Dario Guiso ha rinunciato a 17mila euro concessi dal Comune, Katia Piludu a 23mila, Maria Franca Marceddu a 5mila, Franco Bacci ha rinunciato ai suoi 11mila euro, Martina Deidda ai 16mila ed Ersilia Cossu ai suoi 17mila. Sono invece stati revocati d’ufficio i 29mila concessi a Giovanni Alvito, i 33mila a Rita Merella, i 23mila a Giuseppe Fanti e i 36mila concessi a Barbara Manca. La revoca dei contributi concessi dal Comune arriva quando l’iniziativa imprenditoriale non parte nei tempi stabiliti. E anche per i precedenti bandi è stato alto il numero di revoche e rinunce, ma non solo: ci sono anche quelli che hanno ottenuto non solo il diritto, ma i finanziamenti veri e propri. Dall’inizio dell’anno il Comune ha revocato il finanziamento a quattro vincitori che ora dovranno restituire i soldi: Sergio Antonio Ambu 46mila euro, Valentina Masala 33mila, Massimiliano Garau 31mila e Andrea Scotto 19mila euro.
M.Z.