La Guardia di finanza ha controllato gli obiettivi installati a palazzo Bacaredda



Circa un mese fa gli agenti della Guardia di finanza hanno bussato alle porte di palazzo Bacaredda. Volevano controllare le telecamere installate nel municipio e vedere i filmati. Gli obiettivi, però sono spenti da tempo: da quando sono iniziati i lavori di installazione dell'ascensore per i disabili, per la precisione. Così gli uomini delle fiamme gialle sono tornati in caserma a mani vuote. Quella che ha riguardato il comune di Cagliari è solo una delle ispezioni fatte dal Comando su richiesta del Garante della privacy. In Italia sono stati coinvolti 40 amministrazioni locali, scuole, ospedali, società private, istituti di vigilanza che trattano dati personali anche per conto terzi. In una nota, Francesco Pizzetti sottolinea che «sempre più frequente risulta la condivisione, soprattutto in ambito locale, di sistemi di video sorveglianza tra soggetti privati e pubblici, senza un'adeguata regolamentazione dei casi in cui le immagini raccolte possono essere utilizzate». Le indagini hanno riguardato (non è il caso del Comune) dispositivi miniaturizzati o nascosti, installati senza avvisare lavoratori e clienti con il cartello «Attenzione, area video-sorvegliata». ( m.r. )

30/09/2008