L’INTERVISTA .
FRANCO CUCCUREDDU (MPA) .
di Vincenzo Garofalo
La mia proposta è accorpare il voto per il referendum con il secondo turno delle elezioni amministrative. nFranco Cuccureddu, vice segretario nazionale e coordinatore sardo dell’Mpa di Raffaele Lombardo, ex sindaco di Castelsardo e ora consigliere regionale del Gruppo misto, ha scelto una strada scomoda, specialmente per uno che siede nei banchi della maggioranza: dire quello che pensa sull’election day. Andando controcorrente rispetto alle dichiarazioni di quasi tutti i consiglieri regionali e della Giunta, ha espresso più di un dubbio sull’accorpamento al 6 maggio del referendum e delle elezioni amministrative. Paura del referendum regionale? Nessuna paura del referendum, anzi. Il Movimento per le autonomie andrà a votare per il referendum, in qualunque data, e voterà sì a tutti i dieci quesiti, anche se alcuni sono già risolti o in fase di risoluzione, come per esempio la soppressione delle Province, già indicata da un decreto del Governo nazionale. Lei è contrario all’election day? No, non ho mai detto di essere contrario. Ho manifestato dei dubbi pratici e amministrativi che ho spiegato con molta tranquillità sia al capogruppo del Gruppo misto, sia al presidente Cappellacci. Quali sono questi dubbi? Le mie perplessità sono principalmente tre. La prima è sulla data, il 6 maggio mi sembra obiettivamente la meno consona perché in tal caso gli ultimi giorni utili per depositare le liste per le elezioni amministrative cadrebbero nei giorni di Pasqua e Lunedì dell’Angelo. Al di là del valore religioso di questi due giorni, si costringerebbero i Comuni a restare aperti in due giornate festive, con ulteriori costi a carico delle amministrazioni locali. Un altro problema che ho posto riguarda il rischio di avere molti voti nulli, dovuto al fatto che consegnare agli elettori tante schede sovrapposte (dieci per i referendum più quelle per le amministrative, dove si voterà per il Consiglio comunale e il sindaco) potrebbe generare confusione, con il rischio di falsare le elezioni. L’ultimo dubbio espresso è sui tempi. Per legge tra il primo e il secondo turno delle amministrative, terminato lo spoglio ci sono sei giorni per siglare le alleanze e depositarle. Con i referendum si rischia di chiudere lo spoglio delle amministrative al mercoledì, creando problemi di natura pratica e amministrativa. Qual è la sua proposta? Fissare l’election day con il secondo turno delle comunali.