STAMPACE. Perdite idriche, la zona è ancora considerata ad alto rischio
Vico III Sant'Efisio è inaccessibile da più di tre anni
Quando riaprirà vico III Sant'Efisio? A chiederselo sono gli abitanti di Stampace Alto, stufi di aspettare e perplessi di fronte a una chiusura al traffico che si trascina da oltre tre anni.
Ormai le transenne posizionate dalla Protezione civile all'ingresso e all'uscita del vico fanno parte del panorama. Vengono immortalate dai turisti stranieri armati di macchina fotografica e fanno imbestialire i malcapitati automobilisti che se le ritrovano davanti. Se prima via Fara e via Sant'Efisio erano collegate tra loro, dal giorno della chiusura bisogna fare tutto un altro giro perché le macchine in vico III Sant'Efisio non possono proprio passare.
Il motivo? Inizialmente il problema erano le perdite idriche sotterranee che avevano provocato un dilavamento, poi le condotte furono rimesse a nuovo. Le transenne però non furono mai rimosse. Colpa del pericolo (che permane) legato ai possibili cedimenti strutturali delle vicine palazzine, molte delle quali risultano segnate da profonde crepe sia esterne che interne. Il timore è che un'eventuale decisione del Comune di riaprire al traffico il vico possa generare nuovi cedimenti della già fragile pavimentazione stradale (sotto la quale sarebbero presenti delle cavità) e ulteriori danni alle attigue abitazioni lesionate dalle perdite idriche e dalle piogge alluvionali del 2008, e considerate da allora ad alto rischio di crollo. (p.l.)