ROMA. Il sindaco ha chiesto garanzie per i servizi essenziali
Comuni, l'appello di Zedda al premier Monti
«Il Governo ascolti gli enti locali». È l'appello che il sindaco Massimo Zedda ha rivolto all'esecutivo nazionale a margine dell'incontro di ieri tra l'associazione dei Comuni e il presidente del Consiglio, Mario Monti.
L'APPELLO Zedda ha spiegato che in un periodo di grossa crisi gli enti locali devono avere la possibilità di impiegare le risorse per aiutare i cittadini. «Consapevoli della difficoltà economica del Paese e d'accordo sulla necessità di ridurre gli sprechi - ha detto - abbiamo assistito alle recenti manovre finanziarie e ai tagli agli enti locali, ai vincoli sulla possibilità di spesa dati dal Patto di stabilità, al blocco delle assunzioni». Poi ha proseguito: «A tutto questo si aggiunge l'Imu. Si chiama “imposta municipale” ma i Comuni sono costretti, stando così le cose, a riscuoterla per conto del Governo centrale e versarla per metà allo Stato».
Secondo Zedda tutto questo fa sì che le amministrazioni virtuose, quindi quelle che hanno già tagliato, dovranno agire sulla riduzione dei servizi essenziali. «Non è quello che, come sindaci, vogliamo fare in un momento in cui i primi a subire le conseguenze della crisi sono le nostre cittadine e i nostri cittadini - ha spiegato - il tavolo istituito durante l'incontro porti entro breve a soluzioni che aiutino i Comuni a garantire i servizi essenziali ai cittadini e al mondo produttivo delle nostre città. La crisi drammatica che stiamo vivendo non può abbattersi solo sulle fasce più deboli della popolazione».
L'INCONTRO Alla riunione, iniziata poco prima delle 16, era presente il presidente del consiglio, Mario Monti, affiancato da alcuni ministri. C'era quello dell'interno Anna Maria Cancellieri, quello dei rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, Filippo Patroni Griffi (pubblica amministrazione e semplificazione), il viceministro dell'economia e delle finanze Vittorio Grilli e i sottosegretari Antonio Catricalà e Paolo Peluffo per la Presidenza del Consiglio, e Vieri Ceriani (Economia e Finanze). In rappresentanza dell'Anci, invece, oltre a Zedda erano presenti, insieme al presidente Graziano Delrio, i sindaci Gianni Alemanno (Roma), Michele Emiliano (Bari), Piero Fassino (Torino), Matteo Renzi (Firenze) e Alessandro Cattaneo (Pavia).
TREGUA ARMATA Per l'Anci il primo momento di interlocuzione concreta fra Governo e Comuni si è chiuso con una sorta di “tregua armata”. «La riunione che si è svolta a Palazzo Chigi si è conclusa con l'apertura di un Tavolo avente una missione specifica: trovare formule che consentano ai Comuni pagamenti alle imprese nell'ambito dei sei miliardi stanziati dalla legge sulle liberalizzazioni, eliminare vincoli che non generano benefici per i saldi di finanza pubblica, accelerare sul federalismo demaniale e studiare forme di flessibilità del Patto di Stabilità, che non alterino i saldi finali. Al termine di questo percorso l'Anci farà le valutazioni sui risultati raggiunti».
Piercarlo Cicero