Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

SERVITÙ « Stop a due poligoni» riparte l’assalto contro le basi

Fonte: Sardegna Quotidiano
6 marzo 2012

 

ROMA Il senatore Pd Scanu: «Chiudere Capo Frasca e Teulada, riconversione per Quirra». E il Pdl Pili rilancia: bisogna liberare le aree militari nelle città, via la Marina da viale Colombo

I due poligoni militari a Capo Frasca e Teulada potrebbero essere chiusi. Quello di Quirra invece, il più grande dell’isola di tredicimila ettari, potrebbe essere riconvertito in un polo di ricerca scientifica o aerospaziale con nuove prospettive occupazionali. L’idea è del senatore Pd Giampiero Scanu che chiede al governo di impegnarsi in questa direzione con una mozione che sarà presentata nei prossimi giorni a Palazzo Madama. La risposta deve arrivare entro tre mesi, e solo allora si saprà se ci sarà la svolta storica che permetterà, forse, di restituire ai sardi 35 mila ettari occupati dai militari. Un’occasione per ridare a quelle zone un nuovo futuro fatto non solo di armi ma anche di lavoro e sviluppo. «È una battaglia di tutto il popolo sardo e della classe dirigente », spiega Scanu, «insieme devono restituire dignità ad una terra, per troppi anni sottoposta ad una occupazione militare smodatamente dimensionata rispetto alle esigenze della sicurezza nazionale». La proposta di Scanu viene rilanciata e sostenuta anche dal suo compagno di partito Mario Bruno, vice presidente del consiglio regionale. «La Regione dia il suo assenso esplicito al piano di smantellamento dei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca e alla riqualificazione del poligono di Salto di Quirra», chiede con forza Bruno. Anche perché la mozione del senatore «è in linea con gli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale che prevedono la dismissione progressiva delle servitù militari presenti nell’Isola». Occorre subito un confronto tra Stato, Regione e tutti i territori interessati per allestire un progetto in grado di preparare «attività alternative che favoriscano almeno il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nelle aree da bonificare e riqualificare», sostiene ancora il vice presidente. Insomma, la chiusura dei poligoni non deve lasciare per strada nessuno. La perdita dei posti di lavoro che ruotano intorno alle basi è una delle preoccupazioni più sentite dalla gente che vive in quelle aree. La dimostrazione c’è stata quest’estate, a Quirra. In duemila avevano invaso le piazze per protestare contra la decisione del pm Fiordalisi di chiudere l’accesso alle zone limitrofe del poligono per la sua inchiesta sui presunti veleni. Oggi lo stesso Scanu vuole subito chiarire che «con la dismissione di Capo Frasca e Capo Teulada e la riconversione di Quirra non ci saranno conseguenze economiche negative, semmai il contrario». Con le bonifiche potranno arrivare posti di lavoro, oltre al vantaggio per le zone coinvolte. Il Pd sembrerebbe indirizzarsi su un progetto ben preciso per Quirra: il poligono non sarà smantellato ma potrebbe dare spazio alla ricerca scientifica e aerospaziale, con applicazioni nel campo della microelettronica, radaristica e robotica intercettando anche le energie rinnovabili. La riconversione delle aree militari dismesse, che secondo l’articolo 14 dello Statuto sardo, dovrebbero passare nelle mani della Regione, è il tema sul quale punta anche Mauro Pili, deputato Pdl. Oggi in commissione Difesa, è in programma la risposta ad una sua interrogazione parlamentare di qualche tempo fa. E secondo Pili, l’articolo in questione dovrebbe essere riorganizzato, specie per quello che riguarda le aree miliari dentro alle città. Zone vastissime che non vengono utilizzate per scopi bellici e che possono essere trasformate in strutture ricettive, volano per nuovi posti di lavoro. Il riferimento è all’area occupata dalla Marina Militare a Cagliari: «Strategica per lo sviluppo turistico. Occorre il buon senso delle istituzioni per non precludere progetti di sviluppo che appaiono indispensabili per il futuro della Sardegna », dice Pili, «non ci possiamo fermare a quel vincolo dello Statuto che limita il passaggio dei beni alla cessazione della funzione statale». Francesca Ortalli

LA  PASIONARIA  LA CAO SCETTICA: «NON SI PARLA ANCORA DEI SOLDI»

La proposta del senatore Pd sulla chiusura dei poligoni di capo Frasca e Teulada e la riconversione di quello di Quirra non convince per nulla Mariella Cao, del comitato “Gettiamo le basi”. «Lasciano aperto quello più grande, Quirra, di tredicimila ettari, dove è in corso un’in - chiesta della magistratura che parla di inquinamento ambientale e omicidio colposo», dice la pasionaria. Non solo, molti i dubbi sulle bonifiche: «Secondo uno studio del Cnr commissionato dall’allora sottosegretario alla Difesa Cicu solo per ripulire dai residui bellici la zona del poligono di fronte al mare servono trent’anni. Che cosa si vuole fare in tutto questo tempo?». Altro problema, i costi, «di cui ancora nessuno specifica le cifre», conclude. «Ben venga comunque che inizi a discutere dismissione delle basi. Aspettiamo atti concreti».