Al via l'8 marzo (fino all'11) “Across the Vision”: proiezioni, incontri, masterclass
Una stimolante rassegna fra Cagliari, Iglesias e Carbonia
Unire territori, anche marginali e feriti da una crisi occupazionale come quelli del Sulcis, e seminare cultura come principio riattivatore. Ci sono da riscoprire un parco patrimonio Unesco e una miniera trasformata in museo. Nasce una nuova operazione culturale intitolata “Across the Vision Film Festival” in programma dall'8 all'11 marzo - con un'anteprima il 6 - e divisa tra Cagliari (Odissea e nelle aule universitarie), Iglesias (Cineworld e Sala Lepori) e Carbonia (Museo del Carbone). È la prima edizione di un festival internazionale di cinema di confine, sostenuto dalla Regione (con 37 mila euro) e dal Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna (con 10 mila euro) e patrocinato dalla Provincia di Carbonia-Iglesias e dalle tre amministrazioni comunali.
L'attraversamento è il tema scelto. Territoriale e linguistico, nelle parole della direttrice artistica Maria Paola Zedda che spiega la scelta del Sulcis: «È anche un luogo di confine mentale perché il Parco geominerario sta attraversando un cambiamento. Nel contempo fornisce uno scenario straordinario in cui incontrare artisti e autori». Si parte il 6 marzo con un'anteprima dal capoluogo. Qui la prima visione nazionale di “Notre jour viendra”, lungometraggio d'esordio di Romain Gavras (figlio dell'omonimo regista). E, a seguire, “Valhalla Rising - Regno di sangue” diretto da Nicolas Winding Refn che ha firmato il premiato “Drive”. Apre la direttrice e interviene il direttore della Cineteca Sarda di Cagliari Antonello Zanda.
Ricco di proiezioni il programma (in dettaglio su www.acrossthevisionfilmfestival.org), diviso in più sezioni. In quella chiamata “Sguardi di confini” la presentazione di “Palabras”, lungometraggio ambientato tra i quartieri alti di Santiago e i paesaggi di rocce nere delle Ande del compianto Corso Salani, e di “Yotvota”, della serie “Confini d'Europa”. Li introduce a Iglesias, il 9 marzo, il produttore Gianluca Arcopinto. Stessa sezione, ma la giornata precedente, a Carbonia, per “Be water, my friend” di Antonio Martino, con l'intervento in sala della produttrice Serena Gramizzi.
Nel pomeriggio, a Cagliari, la masterclass tenuta da Giuseppe Massaro sul programma Media. Spazio anche ai videoartisti applicati al cinema nella sezione “Attraversamenti”. Tra le varie pellicole la riflessione del pluripremiato “Le Quattro Volte” di Michelangelo Frammartino che, la mattina del 9, terrà lezioni di regia nella masterclass e, in serata, incontrerà il pubblico. Sarà curiosa la proiezione al buio dell'audio documentario “Antonina”, girato a Iglesias da Giuseppe Casu e Gianluca Stazi, per un'immersione nella percezione della miniera.
Per le “Visioni di Sardegna” si proietta il documentario di Sergio Naitza “Per noi il cinema era Proibito”, sabato 10 a Iglesias. Si chiude l'11 marzo con l'ultimo film di Werner Herzog, in 3D, “Cave of gorgotten dreams”, prima visione nell'Isola.
Manuela Vacca