STAMPACE. Tra oggi e domani in programma Stampaxi +
Il collettivo Sardarch cerca nuove idee
«Per disegnare la città non basta l'occhio esterno di un architetto: occorre il parere della gente che vi abita, che lì si muove e che sa, meglio di chiunque altro, cosa funziona e cosa no». Da questa riflessione parte il progetto di ricerca urbana Stampaxi + del collettivo “Sardarch Architettura”, che verrà realizzato fra questo pomeriggio e la giornata di domani.
IL COLLETTIVO Quattro architetti cagliaritani ideatori dell'iniziativa, Francesco Cocco, Nicolò Fenu, Laura Maccioni e Matteo Lecis Cocco-Ortu, insieme a due fotografi, Fabio Macis e Stefano Ferrando, e un videomaker, Filippo Ciucciomei, studieranno tutti gli aspetti dello storico quartiere di Stampace con la partecipazione attiva (attraverso questionari) dei residenti.
IL PROGETTO «Da un lato cercheremo di definire gli urban code , ovvero i codici urbani usati dai residenti per vivere il quartiere (verduraio dove batte il sole, bambini col pallone nel vuoto urbano) - spiega Lecis Cocco-Ortu - e dall'altro proveremo a conoscere meglio Stampace attraverso gli “attori urbani”, ossia gli abitanti». L'occhio dei giovani architetti, unito alle esigenze dei residenti, porterà nei prossimi mesi a proporre idee progettuali per il quartiere. Come mai proprio Stampace? «Perché col progetto precedente, Stampaxi Wall (2010), fummo selezionati per la Biennale dello Spazio Pubblico di Roma e il congresso internazionale Città Creative di Madrid - prosegue l'architetto - e poi perché è densamente popolato da diverse categorie di persone, residenti storici, stranieri e studenti universitari, con diverse visioni dello stesso luogo».
Michela Seu