Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il manager del piccolo commercio

Fonte: L'Unione Sarda
1 marzo 2012

La scommessa dei “centri naturali” per rilanciare le attività produttive nei quartieri cittadini


Davide contro Golia, i piccoli negozi cercano di contrastare la grande distribuzione: una lotta impari che può essere combattuta solo se si decide di puntare sull'unione «che fa la forza». Così la Camera di commercio ha puntato sui cosiddetti “centri commerciali naturali” per dare una spinta ai piccoli esercizi. E due anni fa è nata l'idea, in collaborazione con le associazioni di categoria (Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Casartigiani e Adiconsum), di formare una nuova figura professionale: il direttore del centro commerciale naturale. L'iter è stato seguito dai 12 corsisti, provenienti da tutta la provincia, ai quali ieri sono stati consegnati gli attestati di partecipazione: hanno seguito 110 ore di corso, con uno stage conclusivo, a Firenze, per studiare una realtà commerciale già consolidata, e che nell'Isola comincia a prendere forma.
Tra le materie la parte legislativa relativa al commercio, quella sul finanziamento, perché «la Regione - chiarisce Nicola Murru, direttore Confesercenti Cagliari - ha una linea di finanziamento annuale per i Ccn», marketing del territorio, legislazione fiscale e contabile, oltre alle materie che serviranno ai futuri direttori commerciali per muoversi meglio sul territorio. La struttura del corso non è casuale: «Abbiamo voluto evitare un corso accademico scollegato dalla realtà, cercando di renderlo attinente alle esigenze concrete», sottolinea Giuseppe Scura, direttore della Confcommercio cagliaritana.
Ma cosa si intende esattamente per Ccn? «Un consorzio formato da commercianti, artigiani e prestatori di servizi che si mettono insieme con l'obiettivo di rilanciare il territorio in cui sono insiti», spiega Murru. E «questa nuova professionalità è arrivata dopo le difficoltà dei centri commerciali naturali di crescere guidati solo dal loro stesso direttivo», rimarca Scura. «Sono state riscontrate nelle fasi di avvio a soli tre anni dall'istituzione».
In regioni «come la Toscana e l'Emilia Romagna, quella dei Ccn è una realtà già strutturata da tempo. In Sardegna solo il 30 per cento è funzionante», afferma Murru. Nell'Isola i Ccn sono circa 80, di questi 6 in città: Consorzio Cagliari Centro Storico, Consorzio Insieme, As.Co, Consorzio viale sant'Avendrace, via Paoli e La Gilda dei mercanti.
La mancanza di un albo regionale che li censisca, e che la Regione sta preparando, rende difficile stabilire chi stia attualmente lavorando. Non si possono nascondere le difficoltà che si ritroveranno ad affrontare. Da qui l'idea di «creare una figura che, con compiti di coordinamento, programmazione e monitoraggio, possa favorirne lo sviluppo nell'Isola», osserva Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti. La sfida è difficile, ma ieri è stato l'ottimismo a farla da padrone, anche tra i corsisti: «Il corso ci ha aperto nuove prospettive», dice Luciana Ennas, attestato in mano, una laurea in Scienze Politiche e attualmente in cassa integrazione. A fare gli onori di casa Carlo Desogus, segretario generale della Camera di commercio. Ha saluta i corsisti: «Dovranno mettere a frutto le conoscenze e la professionalità acquisita nel corso».
Sara Marci