Reazioni. Più favorevoli che contrari in Consiglio comunale. «Spesso zone più sicure se popolate»
Politici divisi: sì del centrodestra. Il centrosinistra: meglio l'illuminazione
Se è vera l'equazione “telecamera uguale sicurezza”, allora anche la riservatezza può essere scavalcata. Tra i banchi del consiglio comunale c'è addirittura chi si dice «superfavorevole» all'utilizzo degli occhi elettronici per sorvegliare le strade della città. Ettore Businco (Udc) non solo è d'accordo ma aggiunge: «Solo i disonesti possono aver paura delle telecamere». La privacy? «Viene invocata troppo spesso, ormai è diventata una barzelletta: aiuta solo i delinquenti a fare quello che vogliono». Alessandro Serra (An), invece ricorda: «Ai tempi della Circoscrizione (è stato presidente del centro storico, ndr) avevamo chiesto di sorvegliare il Bastione Saint Remy con un impianto a circuito chiuso. E ora non ho cambiato idea: è un ottimo deterrente, anche se nulla può sostituire il controllo delle forze dell'ordine. Ormai da Bonaria fino al Comune ci sono tantissime telecamere. Credo che un sacrificio in termini di privacy valga una vantaggio per la sicurezza dei cittadini».
Secondo Ugo Storelli (Forza Italia), gli obiettivi possono essere utili ma vanno rispettate le regole: «Aumentare il livello di sicurezza va spesso a discapito della privacy. Se si rispettano le regole però può essere utile. Penso alle indagini della magistratura che spesso vengono aiutate dalle riprese. Però la mancanza di regole può essere un pericolo. C'è di buono che, anche se tutto nasce da un bisogno di tutela da parte dei commercianti, alla fine la sicurezza si estende alla cittadinanza. I filmati però dovrebbero essere visibili solo da un magistrato o dalle forze dell'ordine. Senza regole chiare si crea confusione e si può fare un uso distorto».
Lino Bistrussu (Riformatori sardi) ha sperimentato, quando era ancora un negoziante, l'effetto benefico degli occhi elettronici: «Nel mio negozio c'era un furto al mese. Quando è stato ristrutturato e abbiamo installato le videocamere, c'è stato un crollo. Io stesso ho sentito due ragazzi che curiosavano tra gli scaffali dire “andiamo via, ci sono le telecamere”. Sono per la sicurezza. Ormai della privacy si è abusato, anche se le regole devono essere rispettate».
Massimo Zedda (Sinistra democratica), spiega: «Ben venga la sicurezza, ma devono essere rispettate le norme. Ormai la tecnologia di oggi permette di ingrandire le immagini e vedere le persone in mezzo al traffico . Più sicurezza? I dati dicono che Cagliari è una città tranquilla, anche se le persone hanno una percezione diversa. I crimini sono calati ultimamente. La paura degli immigrati e dei fenomeni di delinquenza sono infondati. In molti casi basta illuminare certe zone della città e lasciare che ci sia una maggiore presenza di giovani per ottenere una vigilanza indiretta. La zona di piazzetta Savoia, da quando è frequentata, è sicuramente più sicura. Il viavai di ragazzi è più efficace delle telecamere». ( m.r. )
27/09/2008