Torna a Cagliari per interpretare “Viaggio al termine della notte”
L'attore protagonista al Massimo con Teardo
Si parlò di “scandalo Céline”. E fu scalpore e successo quando, nel 1932, lo scrittore francese pubblicò “Viaggio al termine della notte”. L'impietosa indagine sulla miseria dell'uomo è ora uno spettacolo teatrale grazie a un attore tra i più applauditi nella generazione giovane, Elio Germano, e un musicista, Teho Teardo, che è apprezzato anche come compositore. Dal romanzo hanno tratto una lettura-concerto che portano in scena nella produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa, in collaborazione con Musica 90. La tournée tocca ora il Massimo di Cagliari, nel cartellone della stagione del Teatro Stabile della Sardegna. Il sipario si alza oggi alle 21 (e in replica domani).
Louis-Ferdinand Céline, grazie all'attività di medico dei poveri, riflette sulla povertà come malattia tremenda e senza cura. Per l'autore è la lotta di un mondo che sogna soltanto il potere ed il progresso. Ma la scrittura e l'ironia appaiono come antidoti in grado di sconfiggere la morte e mostrare una speranza di guarigione dalla malattia della vita moderna.
Germano legge e interpreta l'opera più nota dello scrittore con la musica dal vivo di Teardo, accompagnata al violoncello da Martina Bertoni. Il compositore si avvale della sensibilità interpretativa dell'attore per ripercorrere in note alcuni passo dell'opera letteraria e restituirne una partitura inedita. Una combinazione di archi, chitarra e musica elettronica esprime in chiave diversa la disperazione grottesca di “Viaggio al termine della notte”. L'ambiente sonoro è lo sfondo dove la voce di Germano suggerisce prospettive sulle disavventure del protagonista, Bardamu. La messinscena è presentata come “una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo”. Nel succedersi di eventi sonori e verbali la voce sconfina oltre la propria tradizionale dimensione sino a mutare in suono.
È un ritorno in Sardegna, per l'interprete romano che portò Thom Paine. Due volte vincitore del David di Donatello come miglior attore (lo scorso anno con “La nostra vita” e nel 2007 con “Mio fratello è figlio unico”, sempre per la regia di Luchetti) sarà al cinema a marzo e aprile diretto da Ferzan Opzetek (“Magnifica presenza”) e, nuovamente, da Daniele Vicari (“Diaz - Non pulire questo sangue”). Ha lavorato con Vicari anche Teardo, fondatore dei Meathead nonché autore di numerose colonne sonore, per esempio con Andrea Molaioli. Riceve il David di Donatello nel 2009, grazie alle musiche del film “Il divo” di Paolo Sorrentino. Al pubblico, mercoledì, l'occasione di incontrare gli artisti, introdotti da Annamaria Monteverdi. Appuntamento al Massimo alle 18, ingresso libero. (m. va.)