ABITARE ASSISTITO
La Corte dei Conti ha bussato in Municipio. Per il progetto “Abitare assistito” i giudici di via Angius hanno chiesto il conto all’ex dirigente delle Politiche sociali Ada Lai. «Il danno finora accertato, in relazione al quale questa Procura ha già emesso rituale invito a dedurre nei confronti del presunto responsabile, ammonta complessivamente a euro 256.644,73». Il Comune ha pagato per quasi tre anni l’affitto di cinque appartamenti che sarebbero dovuti servire per un progetto di integrazione sociale riservato a persone con problemi psichici, denominato “Abitare assistito”. Ma gli appartamenti di via Cornalias presi in locazione dal Comune non sono mai stati «utilizzati per le finalità enunciate nel progetto di sostegno, negli atti deliberativi e determinativi assunti, né per altra diversa utilità». Così ha spiegato il procuratore regionale della Corte dei Conti citando alcuni degli ambiti di intervento del Tribunale di via Angius. Donata Cabras non ha spiegato tutti i dettagli della vicenda, ma ha ricostruito le responsabilità emerse di controlli della Corte dei Conti, che sarebbero sulle spalle dell’allora dirigente del servizio Politiche sociali del Comune Ada Lai, ora capo di gabinetto del presidente della Regione Ugo Cappellacci. «Le indagini svolte hanno consentito di riscontrare che il dirigente responsabile del competente Settore, senza mai assumere alcuna iniziativa volta a previamente definire le modalità operative per l’avvio del progetto, peraltro finanziato con consistenti fondi regionali, e finanche senza neppure individuare le persone svantaggiate che avrebbero dovuto beneficiare di quegli interventi - ha spiegato il procuratore regionale Donata Cabras - ha proceduto alla stipula di un oneroso contratto di locazione, nonché alla indizione della gara per l’affidamento esterno dei servizi di assistenza enunciati nel progetto, inclusa l’aggiudicazione, in tal modo perdendo definitivamente il dominio finalistico delle conseguenti spese inutilmente sostenute dal Comune». Per quasi tre anni sono usciti dalle casse di Palazzo Bacaredda ottomila euro al mese per gli affitti dei cinque appartamenti, che non hanno mai ospitato le persone a cui era rivolto il progetto. Uno spreco di denaro pubblico che ha attirato l’at - tenzione della Corte dei Conti, ma non è passato inosservato neanche alla Procura della Repubblica che su “Abitare assistito” ha aperto un’inchiesta. Susanna Orrù, che ha preso il posto di Anselmo Piras come assessore alle Politiche sociali, ha bloccato il costoso progetto mai partito.
M.Z.