GOVERNO
PALAZZO CHIGI Esenzioni per i locali nei quali si svolge solo attività no-profit. Varato il pacchetto semplificazioni dopo il Cdm fiume: non c’è traccia di riduzione della pressione fiscale
Arriva l’Imu sui bar degli oratori e sui negozietti dei santuari, ma anche nei pensionati e sulle cliniche gestite da religiosi. Non basterà più infatti che l’attività non commerciale sia «prevalente» per non pagare la nuova imposta che ha sostituito lIci. L’esen - zione varrà, a partire dal 2013, solo per i locali nei quali si svolge «in modo esclusivo» attività no-profit. Salvi dunque i luoghi di culto o i locali nei quali si fa solo opera di assistenza, per fare un paio di esempi. Per gli immobili con utilizzazione mista occorrerà distinguere i metri quadrati dove si fanno commercio e guadagni e dove no. Le novità valgono per gli immobili della Chiesa ma non solo. Toccheranno, senza distinzioni, anche per quelli di onlus, partiti e sindacati, in pratica di tutti gli enti non commerciali, come si legge nell’emendamento firmato dal premier Monti, nel quale infatti non si cita mai espressamente la Chiesa cattolica. Ma il nodo, sul quale sono puntati i fari di Bruxelles, è proprio sulla Chiesa. Dopo l’annuncio erano stati in molti a richiede attenzione per chi svolge attività non commerciali. Così il governo chiarisce che «vengono riconosciute e salvaguardate » perché sono «meritevoli di considerazione » soprattutto nell’attuale congiuntura economica. Il gettito che arriverà - si dice dai 100 milioni (stima tesoro) a 700 milioni (stima Comuni) fino a 2 miliardi di euro - andrà al futuro calo delle tasse: «le maggiori entrate » determinate dalla nuova norma sulle esenzioni dall’Imu «saranno accertate a consuntivo - spiega il governo - e potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all’alleggerimento della pressione fiscale ». La novità è inserita nel decreto Liberalizzazioni, e non in quello sulle semplificazioni fiscali ieri all’atten - zione del Consiglio dei Ministri, considerata «la stretta attinenza - fa notare Palazzo Chigi - ai temi della concorrenza, della competitività e della conformità al diritto comunitario». Per godere dell’esenzione ora bisognerà dunque individuare i locali dedicati «in modo esclusivo» all’attività non commerciale. Per pagare però, dal 2013, servirà l’attivazione della rendita catastale sui locali che danno reddito e soprattutto occorreranno i criteri per la dichiarazione in cui si dovrà indicare su quali locali l’Imu/Ici deve essere pagata. Ora si attendono comunque dei chiarimenti. Il pacchetto delle semplificazioni fiscali è stato all’esame del cdm per oltre sei ore e in serata è arrivato il via libera, tra semplificazione e lotta all’evasione. La norma più attesa del decreto, quella che prevedeva un nuovo fondo che, grazie alle entrate della lotta all’eva - sione nel 2012 e 2013, poteva consentire l’abbassamento della pressione fiscale, a partire dal 2014, dopo il pareggio di bilancio, è saltata: la norma non sarà nel dl sulle semplificazioni fiscali. Ok sulle altre misure, dal ritorno dell’elenco clienti-fornitori alle «black list» dei commercianti che non emettono scontrini, dalla cancellazione dei mini-debiti ai nuovi controlli in incognito nelle sale dai giochi. Ora si attende la delega fiscale, con le altre riforme, che dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana. Attesi anche, entro aprile, i risultati della «spending review» che dovrebbero evitare l’aumento dell’Iva a partire da ottobre. Tanta la carne al fuoco al cdm di ieri. Non solo fisco ma anche altre questioni, dalla golden share alle quote latte. Per quanto riguarda le norme sull’acquisto di partecipazioni in imprese controllate dallo Stato, secondo quanto si apprende, non sarebbe stata presa una decisione e la questione sarebbe stata dunque rinviata. Il governo dovrebbe allentare la golden share per evitare il rischio di condanna da parte della Corte di giustizia Ue. Ma la partita non sarebbe stata ancora definita. Potrà entrare successivamente come emendamento al dl Liberalizzazioni, o a questo stesso decreto fiscale, oppure potrebbe anche finire in un decreto ad hoc.