URBANISTICA Limitazioni per gli interventi di demolizione e ricostruzione. Frau: «Sono gli unici margini che abbiamo»
Entro domani il Comune deve fissare i vincoli per il Piano Casa. La Giunta ha deliberato quali sono le zone o gli edifici intoccabili, quali palazzi possono essere demoliti e ricostruiti in modo limitato e quali possono essere rasi al suolo e ricostruiti da zero. La mappa disegnata dal Comune riguarda le zone “B”, sono quindi esclusi il centro storico e il centro di Pirri. Il Consiglio comunale si riunirà in anticipo, perché domani è l’ultimo giorno utile per fissare i limiti al Piano Casa approvato dalla Regione. «Ci sono altri articoli della legge che potrebbero modificare in modo sostanziale l’aspetto di alcune aree - spiega l’assessore comunale all’Urbanistica Paolo Frau - ma solo quello delle demolizioni e ricostruzioni è l’ambito in cui sono stati lasciati margini d’intervento agli enti locali e li esercitiamo per proteggere il bene comune e la bellezza della città. Così potremo salvaguardare l’organicità dello sviluppo urbanistico». Non si tratta di nuovi vincoli, il Comune ha rielaborato le carte del Puc indicando i singoli immobili e gli ambiti in cui non si potranno fare demolizioni e ricostruzioni e gli ambiti in cui questi interventi saranno limitati.
Saranno esclusi tutta l’area a sinistra di viale Merello (percorrendola in salita) fino a via Vittorio Veneto e via dei Punici, i grattacieli del Cep e le case dall’altra parte di via Castiglione. Non potranno essere demoliti e ricostruiti l’intero isolato intorno a piazza Medaglia Miracolosa, i palazzi compresi tra via Tasso, piazza Michelangelo, via Todde e via Dante, i palazzi tra via Salaris e via Dante. Stessi vincoli per quelli cosiddetti “della Regione”, tra via Bacaredda, via Giudi cessa Benedetta e via Cao di San Marco ne per il quartiere “Città giardino” sotto via De Gioannis. A Genneruxi le demolizioni sono vietate nella zona delle piazzette e nelle case in stile inglese di via Costantinopoli mentre al Poetto riguardano praticamente tutte le abitazioni tra la prima fermata e l’ippodromo. Anche il rudere di via dei Valenzani, prima del Sert, è indicato come ambito da tutelare. «Tra i vincoli indicati ci sono anche quelli di ordinamenti superiori come la Soprintendenza », precisa l’assessore Frau. I vincoli sono rigidi in tutti i palazzi di piazza San Benedetto, quasi tutta piazza Galilei (scendendo sulla destra c’è l’unico lato in cui sono consentiti interventi, ma in modo limitato), In tutto il tratto finale di via Bacaredda e in quello di via Paoli ci sono tanti edifici completamente vincolati. Come tra viale Trieste e l’inizio di via Roma, ma anche in via Toscana, ai lati delle scalinate di Bonaria e Palazzo Vinceremo tra via San Benedetto e via Petrarca. In buona parte della città sono previste limitazioni, ma ci sono intere zone, come Sant’Elia, dove sarà possibile demolire e ricostruire completamente gli edifici. M.Z.