Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Corso Unicef, luce accesa sugli invisibili

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2012

Il sindaco Zedda martedì darà la cittadinanza onoraria ai bambini figli di immigrati


«Se un bambino non è registrato all'anagrafe, non esiste. E se non esiste, di quel bambino si può fare quello che si vuole. Ecco perché occorre denunciare al Comune: per rendere visibile chi prima non lo era». Con questo ambizioso obiettivo si è dato inizio, ieri sera presso l'aula magna del Corpo aggiunto della facoltà di Scienze della formazione, al XVIII corso multidisciplinare di Educazione allo sviluppo organizzato dall'Unicef. Nel titolo, l'essenza del progetto: “Un impegno visibile per i bambini invisibili”.
IL CORSO Ma chi sono i bambini invisibili? «Non solo i piccoli soldati della Siria, o gli schiavi di Haiti - ha spiegato Paola Bianchi, vice presidente Unicef Italia - ma anche quelli che non possedendo un nome, un'identità, di fatto non esistono». Il corso, articolato in dodici incontri a cadenza settimanale fino a venerdì 25 maggio, ambisce proprio a conoscere i diritti dell'infanzia a partire da quello di essere registrati all'anagrafe, prenderne coscienza e trovare la giusta via per abbattere il muro dell'indifferenza.
IL GESTO DEL COMUNE Un significativo gesto di sensibilità al tema giungerà dal Comune martedì prossimo, quando il sindaco Massimo Zedda concederà la cittadinanza onoraria ai bambini di Cagliari nati in città ma da genitori stranieri. «Un gesto simbolico ma di grande umanità - ha osservato la presidente provinciale del Comitato Unicef di Cagliari e coordinatrice del corso Rosella Onnis - su un argomento caro anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che a fine anno sollecitò il Parlamento affinché affrontasse la questione». Da allora soltanto Caserta e Pesaro risposero positivamente, concedendo la cittadinanza onoraria ai piccoli. Ora anche Cagliari, dove già d'altra parte «la qualità della vita degli stranieri è più alta rispetto alle altre città d'Italia».
I DOCENTI Fra i docenti del corso, a cui partecipano oltre duecento allievi di tutte le facoltà di Cagliari, c'è Paola Piras, vice sindaco ma anche preside della facoltà di Scienze politiche: a lei il compito di spiegare la situazione del popolo Rom dopo le guerre nei Balcani: «Gli argomenti di questo corso trasmettono valori che attraverso i bambini si dilatano a temi molto più ampi - ha osservato - come i diritti di intere generazioni costrette a migrare e a perdere, così, parte della propria identità».
INFANZIA NEGATA Impossibile conoscere i dati sull'infanzia negata nella città di Cagliari: «Sicuramente ci sono i bimbi del campo Rom sulla 554 - afferma il presidente della Provincia Angela Quaquero - ma anche, poco oltre Cagliari, dei campi di Selargius e Villasor, che sebbene visibili, vivono comunque in grave difficoltà. Infanzia negata anche ai bimbi che vengono sottoposti a violenza, o che la vedono in famiglia. Infine vi sono i bambini giunti recentemente dal Nord Africa: sono cento nella provincia, seicento in tutta l'Isola». Grandi temi del corso Unicef, organizzato in collaborazione con l'ateneo cittadino, sono la convenzione Onu del 1989, la discriminazione e la mortalità infantile per povertà, maltrattamenti e guerre. Importanti riflettori da accendere sugli invisibili.
Michela Seu