MONTE URPINU. Celebrata con le scuole la “Giornata nazionale dell'albero”
I bimbi piantano 500 arbusti nell'area dismessa
I bambini hanno il loro “albero personale”, la città sta per avere un immenso polmone verde che unirà Monte Urpinu, Molentargius e il Poetto. Una mattinata importante, dunque, quella di ieri dedicata alla “Giornata nazionale dell'albero”, organizzata da Legambiente. Perché, appunto, in un luogo dimenticato e, finalmente, recuperato, la cava dismessa, i bambini delle scuole del quartiere hanno piantato cinquecento alberelli di macchia mediterranea, messi a disposizione dal vivaio del servizio Ambiente del Comune: aiutati dai giardinieri, hanno sistemato la loro pianta, corredata di cartellino con il nome.
LO SPAZIO Ma non sono solo gli alunni di Alfieri, Tuveri-Don Milani, Randaccio ad avere il proprio alberello. Uno è stato piantato anche dal sindaco Massimo Zedda, presente insieme all'assessore all'Urbanistica Paolo Frau, all'assessore provinciale all'Ambiente Ignazio Tolu e al presidente di Legambiente Vincenzo Tiana. E il primo cittadino ne ha approfittato per disegnare gli scenari futuri. «Spero che i bambini», ha detto, «facciano conoscere questo spazio, raccontando la loro giornata ai genitori. Uno spazio che, più avanti, dopo essere stato messo in sicurezza, potrebbe ospitare anche piccoli eventi». Uno è già in agenda: il 21 marzo, in occasione della “Festa della primavera”, i piccoli giardinieri saranno di nuovo nella cava dismessa per verificare la crescita dei loro alberelli. E, nel frattempo, i genitori potranno conoscere un'area che era stata abbandonata dall'uomo ma non dalla natura che, nel corso degli anni, si è riappropriata, con la crescita spontanea delle piante, di quegli spazi.
IL FUTURO Ma il recupero della cava dimessa è anche il primo passo verso la nascita di un gigantesco polo verde. «L'idea strategica», afferma Frau, «è la trasformazione di tutto il monte in un parco e la creazione della continuità con il parco di Molentargius e con il Poetto». L'area orientale è ancora tutta da scoprire. «Partendo dalla cava», puntualizza Tiana, «si “passa” per il Binaghi e per l'ex zona militare». Fino, appunto, ad arrivare a Molentargius. Un immenso polmone verde all'insegna della sostenibilità: proprio dalle zone umide arriverà l'acqua per il colle.
LA FESTA Novità che i bambini avranno modo di conoscere in futuro. Intanto ieri hanno vissuto una giornata indimenticabile: partiti a piedi dalle loro scuole, hanno raggiunto la cava dismessa. E lì, aiutati, naturalmente, dai tecnici del Comune e dai volontari di Legambiente, hanno piantato gli alberelli a cui sono stati appesi i loro nomi. Una festa che hanno cercato di prolungare all'inverosimile: forse per la prima volta nella loro carriera gli insegnanti hanno avuto difficoltà a far accettare l'ideale campanella di fine lezione ai loro alunni.
Marcello Cocco