Il saluto del governatore
In occasione del saluto dell'arcivescovo Giuseppe Mani e del contemporaneo annuncio dell'arrivo di Arrigo Miglio alla guida della diocesi di Cagliari, il presidente della Giunta ricorda quanto lasciato dal nuovo arcivescovo nel suo periodo iglesiente, ringraziando il prelato uscente per essere stato «un riferimento per noi governanti».
«Permettetemi di ricordare, come obiettivo importante, l'unione delle forze per trovare un'equa soluzione ai problemi di promozione umana e di giustizia sociale, banco di prova della credibilità della testimonianza cristiana». È uno dei passaggi del discorso pronunciato il 18 ottobre 1985 da Giovanni Paolo II, nell'incontro in Piazza Cuore Immacolato a Iglesias.
Papa Karol Wojtyla fece questo richiamo dopo aver invitato «la gente del Sulcis-Iglesiente» a intensificare «la catechesi sulle verità della fede per alimentare il senso soprannaturale della vita, che è la radice anche del genuino senso morale».
Nel rivolgere il «bentornato» a monsignor Arrigo Miglio, ho voluto richiamare queste parole e impegni che mi sembrano non solo attuali ma in linea con quella “Caritas in Veritate” che il nuovo arcivescovo di Cagliari ha ricordato nell'approfondire le vere cause della crisi, che sono innanzitutto culturali e spirituali. Indubbiamente, quella che viviamo è una delle fasi storiche forse più travagliate perché vede messe in discussione nello stesso tempo le certezze dei padri e le speranze dei figli.
Ma le difficoltà, anche le più aspre, devono indurci, come diceva un grande statista, ad «affinare l'animo, a camminare insieme perché l'avvenire appartiene in larga misura ancora a noi». La sua sensibilità per i problemi sociali è un dono per la comunità cagliaritana. Con questo stato d'animo accolgo il ritorno tra noi di quella che, ne sono certo, sarà una grande guida spirituale, un pastore che saprà indicare il cammino per ritrovarci e rinnovarci.
La Diocesi di Cagliari, ne sono certo, saprà dimostrare tutto il suo affetto per monsignor Miglio.
Allo stesso tempo saluto con affetto filiale monsignor Giuseppe Mani, ringraziandolo per la vicinanza, gli stimoli e i richiami che hanno consentito alla Chiesa sarda di essere un costante punto di riferimento per la nostra comunità e un pungolo costante per noi governanti.