Lettera di Cappellacci all'inquilino del Colle: lei il garante dei sardi
Anche il sindaco Zedda fiducioso per gli impegni del presidente
Le promesse non sono mai mancate, da queste parti. Sono i fatti che lasciano a desiderare. Quindi sarebbe comprensibile, da parte della politica regionale, una sana diffidenza verso gli impegni assunti da Giorgio Napolitano in Sardegna. Invece, dopo la visita del capo dello Stato, i vertici istituzionali appaiono decisamente più fiduciosi di prima. I commenti del governatore Ugo Cappellacci e del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, lo confermano: la sensazione è che il presidente della Repubblica non vorrà apparire come quelli (da lui stesso criticati) che in passato hanno parlato a vanvera.
LA LETTERA Anzi, secondo Cappellacci il Quirinale sarà ancor più un «saldo riferimento». Il governatore lo scrive in una lettera di ringraziamento inviata ieri all'illustre ospite: «Lei signor presidente - vi si legge - appare ormai agli occhi dei sardi come il massimo garante dei nostri diritti e degli impegni presi con l'Isola dal precedente e dall'attuale governo».
La lettera riprende alcuni passaggi dei discorsi pronunciati da Napolitano in Sardegna: come i «ripetuti appelli all'unità nazionale», che sono per l'Isola «uno stimolo in più a fare fronte comune attorno ai Quattro Mori e al Tricolore, simboli che ci fanno sentire Sardi e Fratelli d'Italia». Oppure il richiamo alla necessità di «colmare, anche con i necessari sacrifici, il divario crescente tra le diverse aree della Nazione e tra i Paesi dell'Ue». La presenza del capo dello Stato in Sardegna, prosegue Cappellacci, «è stata di grande aiuto per far conoscere all'intero Paese la grave situazione della Sardegna e, tra l'altro, a tenere viva la speranza di poter riabbracciare presto Rossella Urru». Il governatore conclude dicendosi «grato per l'esempio di dedizione alle istituzioni e al bene comune: non lo dimenticherò. Confidiamo fiduciosi nel suo alto e pieno sostegno alla nostra causa».
IL COMMENTO «Non sono parole di circostanza, ci credo davvero», dice Cappellacci, raggiunto telefonicamente: «Non era scontato che il presidente assumesse pubblicamente impegni di tale valore». C'è da essere più fiduciosi per il confronto Stato-Regione, «anche se io avevo già espresso fiducia, attirandomi qualche critica. Però diciamo che, dopo l'interessamento di Napolitano, registro già qualche accelerazione».
Per esempio la notizia del tavolo tecnico a Palazzo Chigi, emersa nel giorno dell'arrivo di Napolitano, «non è solo una coincidenza. Insomma, ero già ottimista, ma certo sono molto confortato dopo questa forte e straordinaria sponda offerta dal capo dello Stato». A questo punto «spero che potremo sederci subito a quel tavolo tecnico per poi giungere in fretta a quello politico, e raccogliere i primi risultati». Quanto alle contestazioni, «Napolitano non si è offeso, e comunque erano pochi gruppi isolati. Io ho visto molto affetto e grande ammirazione ovunque è andato il presidente».
A CENA INSIEME Molto fiducioso anche Massimo Zedda: «Il presidente ha preso impegni chiarissimi. Ma non mi aspettavo niente di meno, so che non ama i riti formali ma assume sempre posizioni lucide e chiare». Il sindaco di Cagliari, complice l'impegno politico del padre nel Pci, parla sulla scorta di un'antica conoscenza personale di Napolitano. E infatti i due sono stati visti, lunedì sera, cenare insieme, e soli, in un ristorante vicinissimo all'hotel Regina Margherita che ha ospitato il presidente.
Zedda non conferma, ma ammette di aver potuto scambiare con l'ospite alcune riflessioni private: «Appena è arrivato, ha subito detto di sapere che in Sardegna la crisi è più dura che altrove. Poi però ha toccato con mano la situazione ed è rimasto realmente colpito. Si è emozionato nel sentire i racconti degli operai delle aziende in crisi, o degli imprenditori che faticano ad andare avanti».
Ma il vero motivo per cui ora l'Isola può nutrire più fiducia, secondo il sindaco, è un altro: «Prima avevamo a che fare col governo Berlusconi che addirittura negava la crisi, la nascondeva. Ora la più alta carica dello Stato si rende di conto di persona delle difficoltà dei lavoratori, delle aziende, delle famiglie, e garantisce un impegno comune». Altrettanto importante, aggiunge Zedda, l'insistenza sulla necessità di «evitare tagli di spesa alla cultura, alla ricerca, all'università. Napolitano ci ha ricordato che puntare su alcuni settori strategici può portare, in prospettiva, più sviluppo e posti di lavoro di certi investimenti su singoli settori produttivi».
Giuseppe Meloni