Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

POLITICHE SOCIALI Disabili chiedono più progetti e meno “ghetti”

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 febbraio 2012

 

Interazione con Comune ed enti, sviluppo e mantenimento di progetti dedicati, e una maggiore fruibilità di spazi pubblici per evitare situazioni di ghettizzazione. Queste le richieste delle associazioni cittadine che si occupano di disabilità. Ieri pomeriggio sono state ricevute dalla commissione comunale Politiche Sociali per l’ultimo incontro in calendario tra Comune e operatori cittadini del terzo settore. «Nella provincia sono 3200 le persone disabili intellettualmente che possono integrarsi con lo sport. Il progetto, rivolto anche alle scuole, è finanziato dalla Regione, spero che il Comune possa prenderne parte», spiega Stefania Rosas, referente cittadino della Special Olympics Italia. Per Rita Polo, dell’Abc Sardegna «nelle circoscrizioni gli assistenti sociali vengono sostituiti di frequente, lasciando il loro lavoro a metà. È un fatto molto grave, vanno a troncarsi rapporti di fiducia duraturi». Spesso i disabili, durante grandi eventi, vengono confinati in zone, gratuite, lontane dagli altri.

È questa la denuncia mossa da Sandrino Porru, presidente della consulta associazioni disabili del Comune di Cagliari, che chiede maggior rispetto. «Avere una situazione ghettizzante non ha più culturalmente senso, noi disabili vogliamo pagare il biglietto e usufruire di tutti gli spazi disponibili. Spesso la disabilità viene confusa con povertà o indigenza, non è sempre così. In questi casi non bisogna mai generalizzare, per noi è frustrante». Tante le famiglie che devono occuparsi di parente disabile. Angela Quaquero, presidente della Provincia, pur specificando che si tratta di una semplice idea, auspica «uno sgravio dei contributi fiscali verso quelle persone che non possono più lavorare per seguire un ammalato tra le mura domestiche ». In conclusione, il presidente delle Politiche Sociali, Fabrizio Rodin, afferma che «ascoltare queste proposte e idee è il punto di forza del nostro operato. Solo così possiamo sapere dove mettere le mani non per fare danni, bensì per riuscire a destinare in modo corretto i fondi disponibili, purtroppo in forte calo in questo 2012». P. R.