È di Giuliano Ahmetovic, coinvolto negli scontri dei giorni scorsi
Vedi la foto
Giovedì scorso Giuliano Ahmetovic, 41 anni, aveva usato la sua Opel Astra come ariete nel campo nomadi sulla 554: aveva abbattuto la baracca con dentro cinque bambini ferendo lievemente il capo famiglia (suo fratello). La scorsa notte la stessa auto è finita in fiamme, in via Cimabue, a poche centinaia di metri dal campo rom teatro nelle ultime settimane di numerosi episodi ad alta tensione.
Sono stati i residenti del quartiere di Mulinu Becciu, verso le 20 di lunedì, a dare l'allarme ai vigili del fuoco per un'auto avvolta dalle fiamme. Intervento servito a poco: il rogo all'arrivo della squadra della caserma di viale Marconi aveva già distrutto l'Opel Astra. Sul posto sono arrivati gli agenti della Squadra volante, coordinati dal dirigente Gianfranco Murgia. Dai primi accertamenti si è risaliti al proprietario della vettura, Giuliano Ahmetovic, protagonista pochi giorni prima di diversi e movimentati episodi. Per questo i poliziotti pensano che l'attentato incendiario all'auto sia legato ai fatti avvenuti nel campo nomadi sulla 554.
Giovedì scorso era stata bruciata una roulotte e un rom, proprio Ahmetovic, aveva abbattuto la baracca del fratello con la Opel Astra. Due giorni dopo qualcuno si è vendicato bruciando la sua abitazione. Giuliano Ahmetovic l'aveva già abbandonata insieme ai familiari, sparendo nel nulla. Così anche la sua auto è stata distrutta con il fuoco.
Vigili del fuoco in azione anche in altre tre strade, viale Merello, via Is Mirrionis e viale Fra Ignazio per un raid incendiario contro i cassonetti della spazzatura. Tre contenitori di plastica sono andati distrutti nel raid di qualche vandalo in cerca di diversivi.
(m. v.)