LE ISTITUZIONI
IN CONSIGLIO La Lombardo elenca i numeri della crisi nella seduta solenne. Cappellacci insiste su entrate e dossier Sardegna Massimo Zedda in Comune ricorda le difficoltà degli Enti Locali
Il Consiglio regionale è agghindato con l’abito delle grandi occasioni e scansa pure il “caso della bandiera”. Quella sarda, levata dal pennone del Palazzo di via Roma per fare posto a quella del Quirinale, ritorna in posizione dopo le urla dei contestatori in strada e qualche discussione, all’interno del Consiglio, con il rigido cerimoniale del Colle. Questa volta i Quattro mori sono salvi mentre con un altro Presidente, Oscar Luigi Scalfaro, nel 1997 a Cagliari per inaugurare i giochi della Gioventù, finirono in un cantuccio tra polemiche e proteste. L’occasione ha portato all’appro - vazione della legge della bandiera sarda e così l’ortodossia quirinalizia, ieri, ha dovuto arrendersi. A disturbare la seduta solenne del Consiglio regionale c’è solo l’impianto audio che fa le bizze ma il messaggio dell’intervento a braccio della Presidente Claudia Lombardo arriva a destinazione. «Le proteste nell’Isola e la restituzione delle fasce tricolori - dice la Lombardo - danno l’idea di quello che è oggi la Sardegna: una polveriera». I numeri della crisi (22% di disoccupazione, 350mila sardi sotto la soglia di povertà) e la portata della vertenza entrate (800 milioni l’anno dal 2010) precedono la richiesta di intervento del Capo dello Stato per un confronto tra la Regione e il Governo («ci vengono negati i diritti fondamentali») e il saluto di commiato a Napolitano: «Forza Paris!». Il presidente della Giunta, Ugo Cappellacci , ha vuto modo di rappresentare la drammatica crisi dell’Isola in un colloquio privato all’hotel Regina Margherita (prima della riunione in Consiglio). «Napolitano - dichiara il governatore - ha trasmesso un atteggiamento di attenzione e sensibilità alla questione sarda». «In particolare - sottolinea Cappellacci - ha apprezzato i contenuti del dossier Sardegna consegnato al premier Monti». Al centro dell’incontro i temi noti delle vertenze aperte con Roma: entrate, patto di stabilità, industria, Tirrenia e insularità. Argomenti ripresi nel vertice che si è tenuto in Prefettura con le parti sociali, le rappresentanze delle fabbriche a rischio (in testa Alcoa e Eural - luminia) e i rappresentanti del mondo delle imprese. «Non chiediamo assistenzialismo ma piena effettività per i diritti del popolo sardo» ribadisce a Palazzo Viceregio il governatore. Cgil, CisleUil parlano con un unica voce, quella di Mario Medde: «C’è l’esigenza di un dialogo - dichiara il segretario Cisl - per un nuovo patto costituzionale e un nuovo patto per lo sviluppo». I sindacati salutano la visita di Napolitano come «un’occa - sione di rilancio del confronto già avviato con il governo nazionale». Luca Murgianu , rappresentante del mondo delle imprese chiede «risposte allo Stato e alle istituzioni e un intervento immediato per trovare soluzioni alla vertenza Sardegna». «Noi continuiamo a fare la nostra parte - dice Murgianu - ma dalla crisi non si esce se l’Italia non investe nel recupero produttivo delle aree più deboli ». Nell ’incontro della mattina in Municipio, il presidente della Repubblica ha modo di ascoltare, invece, il grido di dolore del Comune. «La nostra amministrazione - dice il sindaco Massimo Zedda - affronterà quest’anno uno dei momenti più difficilì per gli enti locali: tagli, nuove tasse, crisi occupazionale, nuove povertà». «Rispetto a questi problemi e ad altri che verranno - assicura il primo cittadino - la nostra non potrà e non vorrà essere mai una rivendicazione esclusivamente economica ma a ognuno di noi, e in particolare a coloro che amministrano la cosa pubblica, chiederemo di fare la loro parte, con una politica di grande sobrietà, di stile istituzionale, di taglio di tutto il superfluo ». Il presidente del Consiglio Ninni Depau, affronta il tema della coesione sociale e sottolinea «il ruolo fondamentale dei Comuni come anello fondamentale e le difficoltà che gravano sugli Enti Locali dell’Isola ». Al teatro Lirico, il Magnifico rettore dell’Università, Giovanni Melis, consegna il sigillo d’oro dell’Ateneo al presidente Napolitano e nel suo intervento ricorda «il ruolo dell’Uni - versità di Cagliari nell’alta formazione e nella ricerca ma anche come “ponte virtuale” con il resto del mondo ». Non mancano le critiche ai decreti in gestazione della riforma Gelmini e Melis conclude con una promessa: «Non intendiamo partecipare all’aumento delle tasse». In serata, a conclusione delle sette tappe in città, nella prima giornata in Sardegna del Presidente della Repubblica, arriva il plauso del Pd e del Pdl. «Napolitano è vicino alla Sardegna - dichiara il vice presidente del Consiglio regionale, Mario Bruno (Pd) - ne conosce i problemi e interverrà con determinazione». A ruota il capogruppo del Pdl, Mario Diana «Ringraziamo Napolitano per aver accolto l’invito del Consiglio e aver dato un forte segnale di interessamento ai problemi dell’Isola».