Il Comune e l'ultimo balzello
Enrico Pilia
La risposta all'ultima iniziativa fiscale del nostro Comune è divertente. Arriva dalla Confesercenti della provincia, associazione che riunisce circa 500 imprese del commercio, turismo, artigianato e industria. Da via Roma riesumano la tassa sull'ombra delle insegne? E noi commercianti chiediamo - ironicamente, ma non troppo - una detrazione quando le giornate saranno nuvolose. Immaginate i vigili, o i messi comunali, che passeggiano (fra le mani il registro, il metro e suo cugino, il fotometro, strumento che misura la luce) per decidere chi e quanto deve pagare, con lo sguardo fisso verso il sole. Sembra una trovata da fine comicità napoletana, invece è la realtà. La tassa sull'ombra - che si riferisce agli anni 2010, 2011 e 2012 - viene applicata in una decina di Comuni italiani, è nata nel 1997 e non prevede cifre alte. Il principio non piace e alla fine tutti la pagheranno, se è vero - come ha calcolato il presidente provinciale di Confesercenti, Roberto Bolognese - che sarà di circa 80 euro di media all'anno. In sostanza, si pagherà (anche) per l'ombra proiettata sulla strada dalle insegne che sporgono dalla parete dell'edificio, anche di una manciata di centimetri.
I sindaci e le loro giunte sono alla disperata ricerca di soldi, costretti da due circostanze peraltro concomitanti: le casse vuote e la drastica diminuzione dei trasferimenti di fondi dallo Stato. Ecco perché, in perfetto Monti style, si va a cercare dove qualcosa si trova di sicuro. Tasse, anche piccole, che i piccoli, appunto, sono costretti a pagare. Però, caro sindaco, cari assessori, sappiate (e lo sapete) che questa tassa sull'ombra avrà un effetto sul gradimento. Farà ombra, come si dice, a chi la applica. Difficile immaginare il contrario, vista l'accoglienza.