LA SFORBICIATA
CONSIGLIO REGIONALE Approvata la legge di riordino degli enti locali: ridotto il numero degli eletti nei municipi, le giunte proporzionate alle assemblee. Atto in vigore dal prossimo voto
Il Consiglio regionale mette a dieta i Consigli comunali dell’intera Sardegna. L’assemblea di via Roma ha approvato all’unanimità la leggina di riforma degli enti locali e grazie a un emendamento di sintesi, sul quale si sono astenuti i Riformatori sardi, dalle prossime elezioni amministrative nei Comuni ci saranno meno poltrone a disposizione degli eletti.
MENO POLTRONE I Consigli comunali saranno da ora in poi composti dal sindaco e da otto consiglieri nei centri sino a mille abitanti, da dodici nei Comuni sino a cinquemila abitanti, sedici in quelli sino ai 15 mila, venti sino ai 25 mila, 24 nelle amministrazioni con popolazione tra i 25 mila e i 50 mila, 28 tra i 50 mila e i 100 mila e 34 nei grandi Comuni con oltre 100 mila abitanti, come Cagliari e Sassari. I tagli alla composizione delle rappresentanze comunali non riguardano solamente le massime assemblee, ma anche le giunte: secondo quanto introdotto nella nuova legge, il numero degli assessori comunali non potrà superare un quarto del numero dei consiglieri, compreso il sindaco. Le norme approvate dal Consiglio regionale sono efficaci da subito e quindi valgono anche per il prossimo turno elettorale della primavera 2012, che fra i maggiori Comuni vedranno andare al voto Selargius, Oristano e Alghero. La legge di riordino degli enti locali comprende anche altre norme, oltre al taglio del numero di consiglieri. Fra queste, una regola in base alla quale, dal 2013 i Comuni con una popolazione sino a 5.000 abitanti (3.000 per quelli che sono appartenuti o appartengono a comunità montane) dovranno esercitare le funzioni fondamentali, anche con sistemi di incentivazione, attraverso le Unioni dei comuni o le Comunità montane. Un’altra norma riguarda le disposizioni funerarie: è stato approvato un emendamento che autorizza, dopo la cremazione, la dispersione delle ceneri anche in aree private all’aperto e potrà essere eseguita dal coniuge o da un altro familiare e dall’esecutore testamentario. L’urna con le ceneri del defunto potrà essere anche affidata ai familiari.
LA DISCUSSIONE IN AULA Nonostante l’approvazione all’unanimità, la leggina ha sollevato polemiche trasversali durante la discussione in aula: sugli articoli proposti dalla Prima commissione è stato citato il parere negativo espresso dal Consiglio delle autonomie locali. Questo però non ha impedito di procedere al voto unanime sul passaggio agli articoli. Ora lo scoglio da superare è rappresentato dai sedici emendamenti presentati per modificare la legge e che ora sono all'esame della commissione Riforme. A illustrare in Consiglio il Testo unificato “Norme in materia di enti locali ” è stato il relatore Roberto Capelli (Api), del gruppo Misto, che in apertura del suo discorso ha ricordato all’aula che quella di ieri, «è la prima seduta della stagione delle riforme ». Capelli ha prima descritto la realtà sarda, estremamente frammentata, e composta da 377 Comuni di cui 309 contano una popolazione al disotto dei 5 mila abitanti. I comuni da zero a 500 abitanti sono quaranta, da 500 e 1000 sono 73, da 1000 a 2000 sono 92, sotto i 5000 sono 309. Quindi 107 comuni sono sotto i 1000 abitanti. Pietro Cocco (Pd) ha fatto suonare un campanello d’allarme: «Non possiamo venire in aula con leggi affrettate. Questa materia è delicata. Io credo che sia opportuno fare una riflessione e magari elaborare una legge organica. Noi non dobbiamo essere spinti né dalla piazza che spinge né dalla volontà di tagliare a tutti i costi. La riforma comunque va fatta ma con cautela». Riforme necessarie anche per il consigliere Mpa, Franco Cuccureddu: «Questa legge non è certo l’inizio della stagione delle riforme ma è solo un modo per dare certezza del diritto a quei comuni che tra qualche mese dovranno andare al voto», ha detto Cuccureddu, «Fare finta di tagliare le poltrone è solo gettare il fumo negli occhi alla piazza. Gli sprechi ci sono, ma sono altri. Per questi motivi è necessario riportare la discussione su ciò che è: si tratta di una norma transitoria in vista delle ormai imminenti elezioni e poi si dovrà affrontare tutta la materia in maniera organica». Sulla stessa linea l’intervento di Tarciso Agus (Pd), che e ha chiesto di affrontare la materia in una legge organica. Soddisafatto per l’approvazione l’asses - sore regionale Nicolò Rassu: «Quello compiuto oggi è solo un primo passo verso il completamento di una legge organica di revisione della normativa sugli Enti locali che la Giunta ha già delineato e che mira a difendere le prerogative delle Autonomie locali ». Vincenzo Garofal