Approvata la legge che riduce il numero dei consiglieri e degli assessori
Salvati i Municipi sotto i mille abitanti, dove i seggi passano da 12 a 8
Il Consiglio regionale taglia (con qualche eccezione) Consigli comunali e assessori di grandi e piccoli Comuni, ma restituisce a questi ultimi un maggiore tasso di autonomia, rappresentatività e competenze rispetto a quanto previsto dalla riforma nazionale.
È l'effetto dell'approvazione della nuova legge su “Norme in materia degli enti locali” approvata ieri all'unanimità dall'Assemblea legislativa. «Un primo passo verso una stagione di riforme più organiche», ha spiegato il relatore di maggioranza Roberto Capelli (Api).
SALVI I PICCOLI COMUNI Un tassello che consente di arrivare alle prossime amministrative con regole chiare ma, soprattutto, di «difendersi» - prevenendone e inertizzandone gli effetti - dalle riforme statali che avrebbero penalizzato i piccoli Comuni (l'82% dei 377 Municipi isolani) partendo dal presupposto che tagliandoli lo Stato risparmi. L'Aula, e prima la commissione Autonomia, l'hanno giudicato un presupposto sbagliato (la Casta non abita nei piccoli centri) e per questo hanno deciso di salvaguardare sia il diritto di rappresentanza che parte delle funzioni, pur mantenendo l'obbligo per i Comuni di associarsi, ma solo su competenze fondamentali e a partire dal 2013.
Per effetto della legge, i paesi con meno di mille abitanti avranno Consigli composti da otto rappresentanti, quelli tra mille e cinquemila ne avranno 12, in quelli sino a 15 mila i consiglieri potranno essere 16, 20 nei centri sino a 25 mila residenti, 24 in quelli sino a 50 mila, 28 nelle città sino a 100 mila abitanti e 34 in quelle oltre i centomila.
CAGLIARI E SASSARI PIÙ MAGRI Significa che i Consigli comunali di Cagliari e Sassari dimagriranno di sei unità anche perché non è più previsto alcun “premio” per i capoluoghi di Provincia. E ciò penalizzerà soprattutto Oristano, Nuoro e Olbia che passeranno rispettivamente da 40 a 24, 24 e 28 consiglieri. Conteranno, insomma, solo i residenti, non lo status di capoluogo. Curiosamente, alcuni Comuni avranno consiglieri in più: è il caso di Assemini e Iglesias che per effetto dell'introduzione di una nuova fascia di popolazione (da 25 a 50 mila residenti) e di un nuovo criterio di calcolo dei residenti (non il censimento ma i dati Istat aggiornati al 31 dicembre dell'anno precedente le elezioni) guadagneranno quattro seggi.
TAGLI ALLE GIUNTE Ma se le modifiche ai Consigli produrranno effetti soprattutto sulla rappresentatività, visto che un consigliere di un piccolo Comune ha un gettone di 17 euro lordo a seduta, un risparmio apprezzabile si potrà ottenere grazie al taglio degli assessori, che non potranno essere più di un quarto rispetto al numero di consiglieri. Secondo una stima approssimativa sarà tagliato il 20% delle “poltrone” e il risparmio sarà di circa un milione di euro all'anno.
PROVINCE STRALCIATE Stralciato, in assenza di un accordo tra i gruppi politici, un emendamento sulla Provincia di Cagliari. Le ipotesi in campo erano tre: il presidente “nominato” arriva a fine mandato, un commissariamento di tre anni, elezioni nel 2012 ma con mandato ridotto a tre anni anziché cinque. Questione complessa e senza precedenti significativi, dunque da approfondire nelle prossime settimane.
I COMMENTI Franco Cuccureddu (Mpa), tra i fautori della riforma forgiata nella produttiva commissione Autonomia, sottolinea i tre risultati raggiunti: «Andando controcorrente rispetto al Governo Monti, abbiamo eliminato i mega Consigli dei Comuni capoluogo e salvaguardato la democrazia nei piccoli centri, compresi quelli sotto i mille abitanti». La sottolineatura sul lavoro suo e della Commissione ha anche lo scopo di assumere la paternità di una legge che l'assessore agli Enti locali Nicola Rassu ritiene figlia degli «sforzi dell'esecutivo. L'approvazione all'unanimità», evidenzia Rassu, «è la conferma della bontà di una norma che abbiamo sostenuto».
CREMAZIONE Nella legge è stata inserita e approvata anche una norma solo apparentemente intrusa che disciplina l'uso e lo smaltimento delle ceneri dei defunti cremati, consentendone, peraltro, la dispersione in aria e in acqua.
Fabio Manca