Il degrado delle gradinate? «Troppa fretta nella ristrutturazione del 1990»
Sopralluogo dei consiglieri: incognita sul futuro
Le tribune del Sant'Elia sono state costruite su decine micropali che affondano nel terreno, alquanto instabile e inadatto a sostenere una struttura del genere senza le opportune contromisure: è questa buona parte del valore della struttura (ma forse non abbastanza per giustificare i 50 milioni di euro iscritti a bilancio fino al 2010), che spiega perché molti in Consiglio - sindaco Zedda in testa - storcano il naso di fronte all'ipotesi di una demolizione e ricostruzione dello stadio. Al massimo, si potrebbero «avvicinare gli spalti al campo sfruttando i pali già esistenti», come ha spiegato ieri il dirigente comunale Mario Mossa durante il sopralluogo delle commissioni Cultura e Lavori pubblici.
IL SOPRALLUOGO Una visita di un'ora e mezza per toccare con mano, se mai ce ne fosse stato bisogno, le disastrose condizioni dello stadio: si inizia con le recinzioni arrugginite, per continuare con il terreno dei parcheggi interni che sta sprofondando velocemente, poi c'è il ferro del cemento armato a vista in tutti gli angoli. L'unica zona che non cade a pezzi come tutto il resto è il campo: l'erba è perfetta e il drenaggio, spiegano i tecnici del Comune, è tra i migliori d'Italia.
LE IDEE Ma a parte la constatazione del pessimo stato di salute dell'impianto, le idee dei consiglieri sul futuro dello Sant'Elia sono varie: c'è chi vorrebbe un intervento leggero a carico del Comune per ripristinare l'agibilità degli spalti (Paolo Carta), chi spinge per consentire la costruzione di un nuovo stadio a Su Stangioni (Alessio Mereu e Mondo Perra), chi consiglia di aspettare per capire quali siano le reali intenzioni di Massimo Cellino (Filippo Petrucci). Nel pomeriggio al gruppo si è aggiunta l'opinione - sotto forma di comunicato stampa - del consigliere comunale e regionale del Pdl Edoardo Tocco: «Si sta sentendo proporre di tutto e di più sullo stadio, ma ogni cosa sembra finalizzata a ritardare ulteriormente scelte non più procrastinabili. La vergogna dell'attuale condizione dell'impianto sta facendo il paio con le diverse, e spesso aleatorie proposte che si stanno mettendo in campo sul futuro dell'attuale struttura e l'ipotesi di costruirne una nuova all'estrema periferia del territorio comunale quale la piana San Lorenzo».
I GRADONI Qualunque sia la scelta, è difficile che gli spalti di cemento armato del Sant'Elia possano ospitare molte altre partite: in molti settori, specialmente quelli chiusi a gennaio, i gradoni sono spaccati in più punti. Il perché è stato spiegato dal dirigente Mario Mossa ai consiglieri: nelle ristrutturazioni per i Mondiali del 1990, il calcestruzzo venne fatto asciugare troppo velocemente. «L'impresa aveva fretta e questo è il risultato». Che ora dovremo tenere per chissà ancora quanto.
Michele Ruffi
Rimborsi
Il Cagliari
restituisce
i soldi
agli abbonati
Via ai rimborsi degli abbonamenti per i settori Distinti e Curva sud, off limits al Sant'Elia da tre partite. Il Cagliari calcio lo aveva preannunciato nei giorni scorsi, Cellino conferma quindi la volontà di non voler far pagare ai tifosi gli effetti delle pessime condizioni del Sant'Elia. Gli importi saranno calcolati dalla prima gara in cui si sono verificati i disagi, Cagliari-Fiorentina dello scorso 22 gennaio.
Si tratta di cifre abbastanza consistenti: si va dai 236,84 euro per il costo intero dei Distinti (un abbonamento da 450 euro) ai 100 euro per l'Intero Fedeltà della Curva Sud (costo originario 190 euro). Le quote saranno restituite esclusivamente presso la biglietteria del Cagliari Point in viale La Playa dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.