CAOS AZZURRO
hanno detto
IL COORDINATORE REGIONALE E LA CONDANNA DEI FALSARI Settimo Nizzi, responsabile regionale del Popolo della libertà non fa sconti ai responsabili: «Dal punto di vista morale il fatto è da condannare. Se qualcuno si ritiene danneggiato, sporga denuncia in Procura».
IL CONSIGLIERE CARLO SANJUST CHIEDE UN’INCHIESTA INTERNA «Per fare chiarezza ci vorrebbe la nomina di una commissione di verifica che controlli le tessere in tutta la Sardegna. Penso che i congressi provinciali debbano essere sospesi e celebrati solo dopo la conclusione di un’analisi di questo genere».
EMILIO FLORIS INFLESSIBILE: «IO SAREI INTRANSIGENTE» L’ex sindaco di Cagliari, ora coordinatore cittadino del Pdl dichiara che in città non sono state segnalate anomalie, ma se venissero scoperte irregolarità, lui sarebbe «intransigente con i responsabili di tali atti».
LA DENUNCIA Il coordinatore provinciale del Medio Campidano, Ettore Melis, segnala le irregolarità e rassegna le dimissioni. A Carbonia fra gli ignari iscritti il segretario di Futuro e Libertà
Lo tsunami tessere-fasulle si abbatte anche sul Pdl sardo. A due settimane dai congressi provinciali del Popolo della Libertà della Sardegna, a gettare ombre sul partito saltano fuori decine di tessere false, intestate a persone ignare di far parte del partito di Silvio Berlusconi. Il bubbone è scoppiato nella provincia di Carbonia- Iglesias e nel Medio Campidano.
SULCIS- IGLESIENTE Nel Sulcis il Pdl nel compilare tessere non ha guardato in faccia nessuno, e negli elenchi degli iscritti con diritto di voto al congresso provinciale, ha inserito addirittura il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia, Francesco Girau, e altre tre dirigenti di Fli. «Mi hanno avvisato che il mio nome compariva nell’elenco degli aventi diritto al voto al congresso provinciale del Pdl», spiega Girau, «ho controllato io stesso e ho scoperto che oltre al mio nome, in quell’elenco comparivano anche tre dirigenti del mio stesso partito» continua Girau, che prima di aderire a Fli è stato vice coordinatore provinciale del Pdl. «Sì, in passato ero iscritto al Pdl, ma non ho mai rinnovato la tessera, sono il coordinatore di Fli», precisa. «Penso che nel Pdl questa volta abbiano davvero esagerato. Come hanno potuto pensare che il tesseramento del massimo dirigente provinciale di un altro partito potesse passare inosservato». Francesco Girau risulta tesserato nel Pdl della provincia Carbonia-Iglesias non come semplice iscritto, ma come dirigente, un’iscrizione che sarebbe costata, se fosse stata vera, 50 euro.
MEDIO CAMPIDANO Nel Medio Campidano a denunciare lo scandalo dei falsi tesserati è il coordinatore provinciale, Ettore Melis, che dopo aver inviato un telegramma al segretario nazionale, Angelino Alfano, e al responsabile regionale, Settimo Nizzi, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica e dal partito. «Confermo appieno la notizia delle tessere false nella nostra provincia. Sono senza parole», spiega Melis. «Abbiamo chiesto l’a nnullamento del congresso provinciale, ma saranno gli organi preposti a decidere il da farsi». A far mergere i tesseramenti fasulli sono stati i cittadini che hanno saputo di far parte degli elenchi degli ammessi al congresso provinciale, senza avere mai sottoscritto alcuna iscrizione al Pdl. Alcuni si sono rivolti al coordinamento provinciale via e-mail, chiedendo l’immediata cancellazione dall’elenco degli iscritti, e annunciando, in caso contrario, una formale denuncia alle autorità. «Sono senza parole. Abbiamo chiesto l'annullamento del congresso provinciale, ma saranno gli organi preposti a decidere il da farsi», continua Melis. La sua decisione di rassegnare le dimissioni da coordinatore provinciale del Pdl e di restituire la tessera del partito è stata presa non solo per lo scandalo tessere, ma anche per alcune divergenze insanabili all’interno dello stesso Pdl provinciale: «Sono molto rammaricato dall'atteggiamento contradditorio tenuto da tre consiglieri provinciali che hanno disatteso gli accordi presi venerdì 10 nell'incontro tenutosi a Villacidro, in cui avevano espresso volontà di fare una lista per il congresso provinciale. Senza essere stato interpellato hanno deciso per una sola lista e sono stato messo do fronte al fatto compiuto», spiega. «Con la scoperta delle tessere false, non mi rimane che rassegnare le dimissioni».
Vincenzo Garofalo