Indagato per abuso d’ufficio e tentata estorsione, cinque ore in Procura
CAGLIARI. Nessuna operazione immobiliare, Massimo Cellino intende costruire un’arena per il calcio proprio a Santa Caterina, a trecento metri dalla pista dell’aeroporto di Elmas e sull’area che Sogaer si prepara a espropriare per realizzare servizi dello scalo. Cinque ore davanti al pm Emanuele Secci, al suo fianco il difensore Giovanni Cocco, il presidente del Cagliari calcio ha cercato di chiarire la propria posizione al magistrato che lo indaga per concorso in abuso d’ufficio e tentata estorsione dopo che in un’intervista alla Nuova Sardegna il preside di giurisprudenza e docente di diritto della navigazione Massimo Deiana aveva messo in dubbio la legalità di un intervento edilizio su un’area coperta da vincoli di sicurezza e comunque opzionata dalla società di gestione dell’aeroporto. A quell’intervista era seguito un esposto firmato dal vertice dell’Enac, l’ente per l’aviazione civile che da sempre si oppone al progetto-stadio approvato dal comune di Elmas, in testa il sindaco Valter Piscedda, indagato anche lui per abuso d’ufficio. Cellino ha risposto a tutte le domande del magistrato, ha chiarito che per lui l’esigenza di costruire uno stadio alternativo al Sant’Elia è vitale. Ha insistito anche sulla possibilità di demolire a proprie spese il vecchio stadio olimpico costruito nel 1970 e ristrutturato vent’anni dopo per realizzare al suo posto un impianto moderno, con negozi e servizi per il pubblico. Il pm Secci ha verbalizzato ogni dichiarazione, puntando decisamente sull’ipotesi investigativa che sostiene l’accusa: nessuna reale volontà di mettere in piedi un’arena calcistica a Santa Caterina ma soltanto un’operazione imprenditoriale rivolta a ottenere sull’area vicina all’aeroporto una maggiorazione sul valore di esproprio. Operazione che sarebbe stata messa in atto in parallelo a quella su Sant’Elia, dove l’interesse di Cellino riguarderebbe le aree libere attorno allo stadio. L’esame del presidente del Cagliari, che ha scelto di parlare col magistrato prima ancora che la Procura gli facesse notificare l’invito a comparire, si è concluso soltanto nella tarda sera di mercoledì e il pm Secci non ha voluto rilasciare alcun commento ai cronisti.
«C’è stata un’ampia ricostruzione della vicenda - ha riferito l’avvocato Cocco - che poi è molto meno complessa di quanto si possa immaginare. Credo che Cellino abbia fugato ogni dubbio sul fatto che quella su Elmas non fosse altro che una legittima iniziativa imprenditoriale e che l’obbiettivo fosse esattamente di costruire uno stadio». L’avvocato Cocco ha parlato anche di produzione di documenti in un confronto che «si è volto in un’atmosfera di serenità» nonostante a tratti Cellino «si sia difeso con forza».
(m.l)