Il presidente Cellino propose di realizzare a proprie spese i lavori per l'agibilità
La società: «Il Comune non ci dà risposte sul Sant'Elia»
Il 21 novembre, quando l'inagibilità del Sant'Elia era solo un lontano timore, il Cagliari calcio scriveva al Comune una lettera nella quale si metteva «a disposizione» per portare a termine i lavori nelle «vie di esodo». Cioè gli stessi che l'assessorato ai Lavori pubblici inizierà in questi giorni.
Il presidente Massimo Cellino assicurava: «La bozza di elaborato tecnico già predisposto dalla struttura comunale che prevede la messa in sicurezza delle vie di esodo costituirà la base a cui riferirsi impegnandoci, come società privata, a contenere la spesa da voi prevista». Eppure da Palazzo Bacaredda non arriva nessuna risposta.
I TENTATIVI DEL CAGLIARI «Abbiamo cercato ripetutamente di metterci in contatto con assessori e dirigenti del Comune, ma nessuno ha mai replicato alle nostre richieste», racconta Marcello Vasapollo, responsabile per gli impianti tecnici della società di viale La Plaia. «Veniamo a sapere le cose dai giornali, a tutt'oggi non sappiamo ancora quando e se lo stadio ritornerà a essere agibile».
Una risposta però, negli uffici rossoblù, è arrivata: quella del 16 gennaio, firmata dal dirigente dell'Edilizia sportiva Mario Mossa, che «ringrazia per la disponibilità manifestata», ma ritiene «di poter eseguire l'intervento, per altro autorizzato dalla commissione provinciale di vigilanza su nostro progetto». Secondo Vasapollo, se le reti protettive fossero state installate dal Cagliari calcio, si sarebbe speso «dal 30 al 40 per cento in meno rispetto a quanto spenderà il Comune, oltre ovviamente a un grande risparmio di tempo».
I LAVORI Il cantiere dovrebbe essere aperto nei prossimi giorni. L'impresa che ha vinto il bando ha ordinato le reti, che verranno poi posizionate «nei Distinti e nella Curva nord», spiega l'assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras. Rimarrà fuori dall'appalto la Curva sud: «Per ora ci limiteremo a questi due settori, che consentiranno di aumentare la capienza attuale», cioè 14.250 spettatori.
SAN LORENZO Intanto anche il consigliere comunale dei Socialisti Mondo Perra si dice favorevole a un nuovo impianto nella piana di San Lorenzo, più precisamente a Su Stangioni, idea proposta «già nel 2007 proprio come soluzione alternativa alle ipotesi che all'epoca il Consiglio comunale stava vagliando». Quella di uno stadio nella zona nord della città «potrebbe essere davvero una soluzione logistica che, a mio avviso, non andrebbe sottovalutata. Mi rendo conto che il Sant'Elia è ricco di ricordi memorabili ma oramai è una struttura, si vede ad occhio nudo, che non può più rispondere alle esigenze per le quali è stato costruito circa quarant'anni fa. Non è più funzionale e i cittadini è giusto che possano godere di uno stadio che risponda alle esigenze sportive non solo calcistiche ma anche di tutte le attività agonistiche che ruotano attorno ad esso».
IL SOPRALLUOGO Stamattina alle 9 i consiglieri comunali delle commissioni Cultura e sport e Lavori pubblici si incontreranno in una riunione congiunta di fronte allo stadio Sant'Elia: in programma c'è un sopralluogo nell'impianto insieme al dirigente Mario Mossa, per toccare con mano le condizioni reali di un impianto che sta cadendo a pezzi. E non è un modo di dire.
Michele Ruffi