Il segretario Silvio Lai: «La lezione di Cagliari ci è servita» Piras (Sel): ripartiamo dalla grande partecipazione per battere la destra
FILIPPO PERETTI
CAGLIARI. Dopo le batoste del 2011, questa volta è il Pd a festeggiare in controtendenza nazionale: le vittorie alle primarie di Alghero e Selargius sono per i democratici qualcosa di più di una boccata d’ossigeno. L’effetto Zedda questa volta non ha funzionato ma Sel non ci sta a fare la parte dello sconfitto: «La partecipazione record è una vittoria per tutti».
Il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, ammette che il caso Cagliari dell’anno scorso «è stata una lezione che è servita». Ora, spiega, «il partito e il gruppo dirigente capiscono che le primarie sono una competizione vera, che la competione è reale e che la partecipazione così massiccia è un valore che va sempre perseguito, senza troppi calcoli egoistici». Ad esempio «la concorrenza all’interno del Pd ad Alghero ci poteva danneggiare, ma ci siamo mossi con serenità sapendo comunque che a vincere è sempre il centrosinistra e che l’avversario vero è il centrodestra». Secondo Lai, «le scorie delle primarie non lasceranno il segno e verso le elezioni amministrative siamo ancora più ottimisti». Per tre ragioni. La prima: «I nostri candidati sono tutti altamente competitivi». La seconda: «La linea di sostegno al governo Monti è molto apprezzata dall’elettorato». La terza: «E’ diffuso il malcontento dei sardi nei confronti della giunta Cappellacci».
Il Pd, in ogni caso, non si vuole cullare sugli allori. «Ora - afferma il segretario regionale - dobbiamo pensare a Oristano. Poi ci occuperemo delle elezioni vere». Ci saranno problemi nelle alleanze tra la sinistra e il terzo polo? «La linea del centrosinistra - afferma Lai - è chiara: si parte dalle alleanze storiche e poi si valuterà caso per caso, a seconda delle condizioni locali».
Dello stesso avviso è Michele Piras, segretario regionale di Sel. «Il centrosinistra ha già sottoscritto un documento - dice l’esponente vendoliano - che è molto preciso e che vincola tutti. Afferma che si può dialogare e avere rapporti con tutte quelle forze politiche che prendono le distanze in maniera netta dalla giunta Cappellacci». Un discorso che vale, naturalmente, nelle città, ma «anche nelle realtà locali bisogna sempre stare attenti a non creare confusione nel nostro elettorato». Del resto non c’è unanimità di vedute né tra i partiti né all’interno degli stessi partiti sull’opportunità di aprire un vero e proprio dialogo politico con il terzo polo. «Al momento - dichiara il segretario di Sel - non mi sembra che il terzo polo abbia cambiato idea». Michele Piras nega di essere rimasto deluso da questa tornata delle primarie sarde. Anzi, afferma di essere «molto soddisfatto» dalla crescente partecipazione dei cittadini. «Abbiamo registrato dei buoni risultati dappertutto e con candidati giovani», dice Piras. Il quale spiega: «Le primarie non sono solo una partita interna al centrosinistra, sono il centrosinistra. Da questo successo di partecipazione dobbiamo ripartire tutti per costruire le migliori condizioni per battere la destra».
Soddisfatto anche l’Idv con il segretario Federico Palomba. «Dappertutto - dice - abbiamo privilegiato l’unità della coalizione e ci siamo presentati con questo spirito. Siamo molto contenti per il risultato di Selargius perché sosteniamo con forza Rita Corda, ad Alghero avremmo preferito sostenere direttamente il vero leader del Pd, Mario Bruno, che per noi era il candidato ideale, ma rispettiamo le indicazioni delle primarie e sosterremo Stefano Lubrano, convinti che uniti batteremo il centrodestra».
La prossima partita delle primarie si giocherà il 4 marzo a Oristano.